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«DIRIGENTISCUOLA»: PRESIDI ABBANDONATI, DAL 15 NOVEMBRE VIA ALLO STATO DI AGITAZIONE

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open day scuola superiore per mediatori linguisticida Il Sole 24 Ore Il sindacato: «Mille scuole sono senza vertice. Nonostante le promesse fatte dal ministero su organici, mobilità e affidamento dei nuovi incarichi, nulla è accaduto

di Redazione Scuola «La dirigenza scolastica è ancora messa ai margini dell’agenda del ministro, nessun problema posto si è risolto. Per questo DirigentiScuola, il sindacato dei presidi, proclama lo stato di agitazione», lo rende noto il presidente dell’organizzazione Attilio Fratta. «Caro ministro, siamo stati molto, troppo pazienti. – afferma Fratta – abbiamo atteso l’inizio dell’anno scolastico aderendo a ogni iniziativa del ministero con grande senso di responsabilità. Abbiamo firmato il protocollo della sicurezza affinché l’anno prendesse piede nel migliore dei modi. Abbiamo aderito alla campagna sui vaccini prima e sul green pass poi. Abbiamo chiesto con molta determinazione che viale Trastevere iniziasse a prendere in mano i problemi della dirigenza scolastica. Nulla, silenzio e calma piatta. E davanti a questa situazione non possiamo fare altro che proclamare uno stato di
agitazione».

Mille scuole senza dirigenti

«Mille scuole sono senza dirigenti – rileva ancora il presidente di Dirigentiscuola – per questo siamo stati costretti a impugnare il decreto ministeriale del 15 maggio scorso facendo appello al presidente della Repubblica. Non abbiamo avuto scelta nonostante le promesse fatte dal ministero su organici, mobilità e affidamento dei nuovi incarichi, nulla è accaduto. E l’anno scolastico è iniziato, sotto questo aspetto, nel peggiore dei modi. L’unico provvedimento assunto – continua – è stato quello adottato contro la dirigenza, sottraendo alla stessa oltre 370sedi. Da quando si è insediato abbiamo consegnato al ministro numerosi documenti inerenti le problematiche incancrenite della dirigenza e l’elevato rischio burnout dei dirigenti scolastici. È ormai impossibile far finta di niente».
«A partire dal prossimo 15 novembre – annuncia il presidente Fratta – attueremo lo stato di agitazione proclamato, attraverso sit in, scioperi di fame e sete a oltranza e disobbedienza civile. E’ ora di dire basta a questa presa in giro che si protrae ormai da anni».

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