Il Ministero dell’istruzione ha illustrato alle organizzazioni sindacali la bozza di decreto ministeriale che dovrà regolamentare l’anno di formazione e prova dei docenti assunti con i futuri concorsi della scuola.
Il provvedimento è richiesto dal Decreto “sostegni bis” (art. 12 DL 73/2021), che prevede che entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma, e in coerenza con le riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Ministero disciplini il periodo di formazione e prova del personale neo-assunto con i futuri concorsi.
L’impianto del decreto ministeriale presentato ricalca quello del DM 850/2015, ovvero quello attualmente vigente, senza nessuna sostanziale innovazione.
Infatti la tempistica di emanazione del provvedimento decisa dal legislatore, 90 giorni, e le scelte dell’amministrazione sull’impianto da dare al provvedimento non hanno consentito alcun raccordo tra il decreto e la riforma del reclutamento definita nel PNRR.
Alla luce di questa impostazione abbiamo rilevato come questo provvedimento rappresenti un’occasione persa di poter innovare, qualificandolo con percorsi di ricerca azione o attività significative sul piano pedagogico e didattico, il percorso di formazione dei docenti neo-assunti.
Le altre osservazioni che abbiamo consegnato all’amministrazione hanno riguardato aspetti più tecnici:
- l’opportunità di prevedere che il parere del Comitato di valutazione diventi più vincolante rispetto alla valutazione del Dirigente scolastico nel superamento del periodo di prova
- l’esigenza di uniformare la terminologia del decreto, che ricalca quella del 2015, rispetto alle evoluzioni del modello formativo registrate nelle note sull’anno di formazione e prova che si sono susseguite negli ultimi 7 anni: il dossier professionale invece del portfolio, i temi dei laboratori invece che le aree trasversali, il riferimento alle visite nelle scuole innovative, previste ormai da diversi anni
L’amministrazione ci trasmetterà un quadro delle richieste recepite, inoltre ha chiarito che non manca la volontà di disegnare nuovi scenari sulla formazione in ingresso, ma purtroppo la tempistica di emanazione del provvedimento non ha favorito un lavoro più innovativo, che si discostasse dalle attuali disposizioni che regolano il periodo di formazione e prova.