Obbligo Green Pass per il personale docente e non della scuola, scattano le prime diffide nei confronti del Ministero dell’Istruzione.
Obbligo Green Pass, 116 dipendenti di un gruppo di scuole di Trieste, Gorizia e Udine hanno inviato, tramite il loro rappresentante legale, una diffida al Ministero dell’Istruzione e all’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia.
Green Pass, 116 dipendenti friulani mandano diffida al Ministero dell’Istruzione e all’USR contro l’obbligo della certificazione verde
Come riporta l’agenzia di informazione Ansa, l’avvocato Mitja Ozbic, in rappresentanza di 116 dipendenti della scuola in Friuli Venezia Giulia, ha provveduto ad inviare una diffida contro l’obbligo del Green Pass per il personale scolastico al Ministero dell’Istruzione e all’USR del Friuli Venezia Giulia.
La diffida è motivata dal fatto che il decreto viene considerato ‘discriminatorio‘ e ‘incostituzionale‘. I dipendenti scolastici si sono rivolti al legale in quanto contrati alla normativa che prevede che i costi per l’effettuazione dei tamponi, per i non vaccinati, siano a loro carico.
Il contenuto della diffida
Nella diffida, si invita a predisporre un servizio di test salivari con cadenza bisettimanale, con spese a carico del datore di lavoro, per lo screening di tutti i dipendenti, vaccinati e non; inoltre, la diffida è da considerarsi “antecedente ad azioni civili e denuncia/esposto penale”.
L’avvocato Mitja Ozbic ha precisato che, per quanto riguarda i suoi assistiti, si tratta un numero provvisorio. I numeri, pertanto, sono destinati a crescere. Come riporta Rai News, infatti, sono pronti a unirsi al gruppo, per esempio, alcuni dipendenti degli asili di Trieste.
La replica dell’USR Friuli
La direttrice dell’USR Daniela Beltrame ha spiegato che c’è una norma di legge che dev’essere rispettata da tutti. Tuttavia, ancora oggi, ci sono dubbi sulle modalità di controllo della validità del green pass, dal momento che il datore di lavoro non può sapere se il proprio dipendente è vaccinato o ha solo un tampone negativo.
Le prime sospensioni dal lavoro potrebbero scattare già dalla prossima settimana in concomitanza del ritorno in servizio del personale amministrativo. L’avvocato Ozbic ha replicato affermando che gli eventuali provvedimenti saranno sicuramente impugnati davanti a un giudice.
Diversi tribunali italiani hanno ricevuto ricorsi simili, nei mesi scorsi, da parte del personale della sanità ma, da quanto risulta, sono stati tutti respinti.