Il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole una nota di chiarimento per il trattamento dei casi segnalati dalle organizzazioni sindacali.
Nella nota si legge che, stante la casistica eterogenea e la conseguente impossibilità di fornire indicazioni specifiche in assenza di un puntuale esame delle singole fattispecie, si rimette alle Istituzioni scolastiche competenti la valutazione sulla presenza dei presupposti che consentono di emendare quelle inesattezze delle quali possa ragionevolmente consentirsi la regolarizzazione.
E ciò, in particolare, laddove gli errori o le mere irregolarità risultino agevolmente riscontrabili, in base ad elementi contenuti nelle domande presentate dai candidati ovvero da informazioni presenti al SIDI (es. servizi svolti, ove effettivamente sussistenti e comprovati, e proposti dal sistema informatico) e non si renda, pertanto, necessaria un’integrazione postuma della documentazione al di fuori dei termini di presentazione della domanda.
La scelta del Ministero è stata dunque quella di non fornire chiarimenti univoci per tutto il territorio nazionale ma di lasciare la responsabilità alle scuole nella valutazione della “presenza dei presupposti che consentono di emendare quelle inesattezze delle quali possa ragionevolmente consentirsi la regolarizzazione”. Se da un lato ciò consentirà ai Dirigenti scolastici di valutare situazioni specifiche accertando o meno l’esistenza di margini per ricondurre le varie fattispecie all’errore materiale, d’altra parte ciò rischia di generare possibili disomogeneità di trattamento.