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TFA sostegno: in 5 regioni banditi il 70% del totale dei posti, manca il raccordo fra fabbisogno e offerta formativa

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Tfa sostegno VI ciclo il controsensoNei giorni scorsi è stato emanato il Decreto n. 755 del 6 Luglio 2021 con il quale si dà avvio all’attivazione del VI ciclo del corso di specializzazione sul sostegno didattico (c.d. TFA sostegno).

I posti banditi sono indicati nell’allegato A. Dall’analisi dei dati emerge immediatamente come l’offerta formativa proposta dai vari atenei non corrisponda al fabbisogno reale d’insegnanti di sostegno. Basti pensare che dei 22.000 posti totali ben 4.925 (il 22% del totale) sono stati banditi dalle quattro università siciliane. Segue il Lazio con 4.405 posti banditi pari al 20% del totale, la Puglia con 2.270 posti, la Campania con 2.080  e la Calabria con 1.880 posti. Le prime 5 regioni per posti banditi sono tutte regioni del centro-sud e in queste regioni sono stati banditi il 70% del totale dei posti.
Nemmeno sommando le cinque regione del Nord si raggiungono cifre analoghe alla Sicilia e al Lazio: 400 in Piemonte, 720 in Lombardia, 755 in Veneto, 290 in Friuli Venezia Giulia e 170 in Liguria con un totale 2.335 posti banditi

Sostegno grafico ripartizione posti

Questo massiccio squilibrio fra offerta formativa e reale fabbisogno, peraltro già presente in occasione dello scorso ciclo ma ulteriormente acuito nel VI ciclo, rischia di lasciare irrisolto il problema delle migliaia di cattedre che ogni anno rimangono scoperte e prive di docenti specializzati, cattedre geograficamente concentrate proprio nelle regioni dove sono stati banditi meno posti.  Inoltre, così facendo si rischia di creare migliaia di docenti specializzati nelle regioni del sud senza che vi siano reali possibilità lavorative non solo per le immissioni in ruolo ma addirittura, in qualche caso, anche per le supplenze.

Ci risulta che già l’anno scorso in qualche provincia del sud Italia non tutti i docenti specializzati siano stati convocati per le supplenze da GPS\graduatorie d’istituto, situazione che sarà aggravata con i migliaia di nuovi docenti specializzati del V ciclo che si inseriranno a breve negli elenchi aggiuntivi, nella maggior parte dei casi dove le graduatorie sono già consistenti. 

LA NORMATIVA
L’art. 5 del DM 249/2010, che ha istituito i percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, prevede che il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca definisce annualmente con proprio decreto la programmazione degli accessi ai percorsi in oggetto e che il numero complessivo dei posti annualmente disponibili per l’accesso ai percorsi è determinato sulla base della programmazione regionale degli organici e del conseguente fabbisogno di personale docente nelle scuole statali.

CONCLUSIONI
Riteniamo quindi necessario che il Ministero dell’Università, nella definizione dei posti messi a bando dai vari atenei non si limiti ad accettare passivamente l’offerta formativa proposta dalle università, ma intervenga attivamente per ricercare quel fondamentale raccordo fra il fabbisogno reale di insegnanti specializzati e l’offerta formativa degli atenei, onde evitare che si verifichino le suddette problematiche e nel rispetto di quanto previsto dal DM 249/2010.

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