Decreto sostegni bis rischia di essere un fallimento con le GPS bloccate per il ruolo e senza concorso.
Il “decreto sostegni” bis potrebbe essere un fallimento: prevede assunzioni dalla I fascia delle GPS per coloro che hanno 3 anni di servizio (non si è capito se serve il servizio specifico o va bene anche aspecifico, quello che è chiaro è che deve essere statale). Vediamo perché rischia di essere un provvedimento inutile se non modificato adeguatamente.
Abilitazione e specializzazione sostegno (I fascia)
In I fascia delle GPS ci sono tutti gli abilitati sulla propria classe di concorso e tutti i docenti specializzati sul sostegno, persone che, per essere in prima fascia, hanno già sostenuto diverse prove selettive (una o più di una). Non ha alcun senso che debbano avere anche i 36 mesi di servizio, limite – crediamo – utile soltanto a limitare ulteriormente eventuali assunzioni.
La questione più grave riguarda l’impossibilità di cambiare provincia e di far diventare per il ruolo una graduatoria (ed una provincia) che si era scelta solo per le supplenze. I docenti specializzati sul sostegno (ma anche quelli abilitati) sono soprattutto al centro-sud dove, è noto, non ci sono posti dell’organico di diritto e si lavora molto con supplenze al 30 giugno
Rischierebbero, questi docenti, non solo di vedere sfumato il tanto atteso e desiderato ruolo ma di vedere tanti posti del nord inoccupati o, ancora peggio, andare a docenti con un punteggio molto più basso (che magari si abilitano o specializzano quest’anno e si inseriscono in coda) o addirittura andare a supplenza
La norma sul blocco della provincia va cambiata.
- Riabilitare la call veloce per tutti i docenti interessati a spostarsi dalla propria provincia delle gps per poter prendere il ruolo dove ci sono i posti.
- Eliminare il vincolo dei 36 mesi per tutti i docenti abilitati e specializzati di I fascia già ampiamente selezionati e valutati.
- In alternativa alla call veloce, per i docenti di sostegno, fare una graduatoria unica nazionale per il ruolo, essendo gli stessi docenti di sostegno specializzati, in numero inferiore al fabbisogno nazionale.