Settembre non è poi così lontano e il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha diversi obiettivi da raggiungere e non molto tempo per farlo. Test e screening periodici per gli studenti, campagne di vaccinazione del personale scolastico, Piano per tenere le scuole parte anche d’estate, ripresa delle lezioni a settembre, organizzazione degli esami di maturità…una lista di cose da fare molto lunga tra le quali compare anche la stabilizzazione dei precari della scuola.
Non che per gli altri punti siano rose e fiori, ma per quanto riguarda il precariato la situazione è particolarmente scomoda per “quelli di viale Trastevere“. La stabilizzazione è uno dei punti all’ordine del giorno, tuttavia non c’è una soluzione definita e non si sa ancora se a settembre la ripartenza dell’anno scolastico sarà caratterizzata, ancora una volta, dalla piaga delle cattedre vuote. Il Governo Draghi ha avanzato l’idea di un provvedimento di stabilizzazione, un piano per l’assunzione di 60.000 docenti precari contenuto nel cosiddetto Patto per l’Istruzione che, per quanto riguarda la risoluzione precariato, prevedeva una procedura transitoria immettere in ruolo i docenti già a partire da settembre. Si puntava ad una stabilizzazione del personale scolastico tramite una procedura transitoria, ma attualmente il piano è in stand-by e non si hanno notizie concrete.
Nulla di definitivo quindi, anche se nel settore circolano voci su possibili soluzioni alternative tra cui si è fatta largo, negli ultimi giorni, l’idea di una nuova graduatoria per titoli e servizi in subordine alle graduatorie concorsuali già esistenti e quella del corso-concorso correlato all’anno di prova.
Intanto Il ministro Bianchi continua a precisare di essere contro le cosiddette “sanatorie“, sottolineando che i docenti che si trovano nella condizione di precari non hanno tutti le stesse caratteristiche e non possono essere trattati tutti allo stesso modo. Per il ministro, infatti, persone con titoli ed esperienze lavorative diverse non possono essere trattati con leggerezza, ma bisogna ideare una procedura che riesca a fare l’interesse di ognuno in maniera stabile e meritocratica, per dare alla macchina delle assunzioni scolastiche, non solo una partenza rapida, ma anche un moto regolare e continuo.