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Arrivederci Dad, oggi un milione di studenti in più in classe. Ma è stop ai vaccini per i docenti

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master in project managementda lastampa . Questa mattina i sindacati avevano chiesto di non fermare i vaccini per il corpo docenti: «Non si tratta di preferirli rispetto agli anziani o alle persone fragili – ha dichiarato il presidente del sindacato nazionale di Orizzonte docenti, Antonino Ballarino

Il 72% dei docenti italiani ha ricevuto la prima dose, solo l’1% la seconda

– È terminato da pochi minuti l’incontro tra i maggiori sindacati della scuola – Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – e il ministero dell’Istruzione per un confronto sulla situazione riguardante la gestione del piano di vaccinazione. Dopo la nuova ordinanza del Commissario straordinario Francesco Figliuolo che prevede per i vaccini priorità agli over 80 e alle persone fragili, la scuola ha perso la corsia preferenziale per il personale scolastico sul fronte delle vaccinazioni: restano esclusi, al momento, docenti e personale amministrativo che non hanno ancora ricevuto la prima dose. Si conferma il passo indietro dopo lo sprint per la campagna vaccinale nelle scuole: solo chi ha già fatto la prima dose potrà fare la seconda, sempre con AstraZeneca come previsto. Questa mattina i sindacati avevano chiesto di non fermare i vaccini per il corpo docenti: «Non si tratta di preferirli rispetto agli anziani o alle persone fragili – ha dichiarato il presidente del sindacato nazionale di Orizzonte docenti, Antonino Ballarino – Per noi non ha senso far slittare il piano vaccinale dedicato ai docenti addirittura al prossimo settembre con la scusa che ormai rimangono ormai pochi mesi per concludere questo anno scolastico e gli esami da preparare. Va tenuto presente che la scuola è frequentata da milioni di studenti che vivono situazioni di promiscuità nei mezzi di trasporto, nei luoghi all’aperto e nelle loro famiglie di appartenenza. E poi frequentano le lezioni in presenza, a contatto sia con i docenti già vaccinati, ma anche con quelli non ancora vaccinati, esponendo questi ultimi a possibili rischi di contagio». E le percentuali sul livello di vaccinazioni del corpo docenti spaventano: il 72% dei docenti italiani ha ricevuto la prima dose di vaccino, ma solo l’1% ha completato la vaccinazione con la seconda dose.

Il grande ritorno a scuola

Intanto un milione di studenti in più al ritorno in classe. Con il passaggio in zona arancione di oggi delle regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana, diventano 6,6 milioni i giovani ragazzi in aula che potranno dimenticare la Dad. Ben 400mila nella sola Lombardia, circa 8 studenti su 10. Eccezion fatta per la Sardegna passata in zona rossa, dove 63mila alunni di seconda e terza media e delle superiori lasceranno le aule e si collegheranno da casa, l’Italia delle scuole si ripopola in presenza. Con la percentuale di alunni che oggi sono entrati in classe che oscilla tra l’81% e l’86% nelle zone arancioni contro il 51% in Campania, Puglia, Valle d’Aosta e l’isola. I numeri del portale Tuttoscuola raccontano i risultati del cambio di colore secondo il decreto del governo Draghi del 1 aprile, per cui nelle zone arancioni deve essere assicurato lo svolgimento in presenza dei nidi, delle scuole per l’infanzia (materna), delle scuole primarie (elementari) e delle scuole secondarie di primo grado (medie) e parte degli studenti delle superiori di secondo grado. Non al completo, ma dove è comunque garantita una presenza che oscilla dal 50% al 75% degli studenti e il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono rimasti in didattica digitale integrata.

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