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RITORNO A SCUOLA: VERSO UN PROTOCOLLO UNICO IN CASO DI CONTAGI IN CLASSE

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università telematicada Tuttoscuola  Da domani, 7 aprile, circa 5,6 milioni di studenti tornano sui banchi di scuola e sembra che si stia andando sempre più verso un protocollo unico in caso di contagi per rientrare in sicurezza in classe e ridurre al massimo ogni forma di contatto

Al Governo ora si lavora per definire quindi un complesso di norme valido in tutta Italia in caso di contagi a scuola. Per mettere la parola fine a incertezze e difformità legate alle indicazioni contrastanti delle diverse aziende sanitarie di zona che molte famiglie e scuole hanno già sperimentato. Secondo quanto riporta IlSole24Ore, in queste ore il provvedimento sarebbe in via di definizione tra il dicastero della Salute, guidato da Roberto Speranza, e quello dell’Istruzione diretto da Patrizio Bianchi. In dirittura d’arrivo l’indicazione ministeriale: non appena firmata e diramata agli uffici scolastici regionali, la direttiva sarà poi trasmessa agli istituti di istruzione e diventerà subito operativa.

Le regole riguarderanno soprattutto il caso di un alunno positivo al Covid ed entrato in contatto «stretto» con una persona contagiata. Definiranno poi una volta per tutte la durata della sua quarantena, quella della classe, i periodi necessari e sufficienti per fare il tampone, l’eventualità e i tempi della DaD per lo studente se prosegue il contagio, il conteggio e la giustificazione delle assenze. E tutte le modalità di interazione tra scuola, famiglia e asl.domanda ata 2021

Con tutta probabilità sarà poi vietata ai ragazzi ogni occasione di stare insieme davanti alle macchinette che, se necessario, saranno disattivate. Niente gruppi, riunioni o qualunque incontro in grado di generare assembramenti. Toccherà ai dirigenti scolastici garantire il rispetto di tutte le regole. L’unico momento di aggregazione tra gli studenti con le previste distanze deve essere soltanto quello in classe.

Verso un protocollo unico in caso di contagi in classe, dunque, un insieme di regole valide per tutti gli istituti del territorio nazionale per evitare le difficoltà e le incomprensioni di questi mesi. «Ho denunciato più volte questo problema – sottolinea Mario Rusconi, presidente dell’Anp (associazione nazionale presidi) Lazio – in caso di studenti contagiati a Roma la AslRm1 ha dato indicazioni diverse dalla AslRm2. Le regole cambiavano nelle scuole romane a seconda della zona, è assurdo».

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