fbpx

CONCORSI SCUOLA, CONFUSIONE SULLE NUOVE REGOLE: MEGLIO ASPETTARE LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO 44

765

università telematicada La Tecnica della Scuola Di Reginaldo Palermo

Fa discutere molto la norma sulla semplificazione dei concorsi pubblici introdotta con l’articolo 10 del decreto legge 44.
I punti delicati sono sostanzialmente due: il primo riguarda il fatto che non è più prevista, d’ora in poi, la preselezione con quiz a scelta multipla finalizzata a ridurre il numero dei candidati che accedono effettivamente alle prove concorsuali; il secondo è che la preselezione sarà effettuata attraverso una valutazione dei titoli e dei servizi.

Per la verità il testo del decreto non è limpidissimo e in rete si trovano interpretazioni discordanti.
C’è chi sostiene che le nuove regole potranno essere applicate anche ai concorsi già banditi. E chi aggiunge: è proprio così, ma a condizione che il concorso abbia preso avvio con qualche attività.
Interpretazione che però pone subito un altro problema: ma, per attività si intende anche la semplice presentazione delle domande da parte dei candidati?
Il motivo di tutti questi interrogativi è più che evidente: nella scuola ci sono in questo momento due concorsi, quello per primaria e infanzia (più di 70mila concorrenti per 13mila posti) e quello per la secondaria (più di 430mila domande per 32mila posti).ricorso ata valutazione servizio presso enti professionali

I concorrenti si stanno dunque chiedendo: ma il concorso al quale
mi sono iscritto si svolgerà con le regole previste dal bando o potrà proseguire con modalità non previste? Cioè, dovrò sostenere una prova preselettiva o faranno fede i miei titoli e il mio servizio?

In effetti in rete si trovano anche interpretazioni che potrebbero dare una risposta a questo problema perché c’è chi sostiene che alla fin fine sarà l’Amministrazione a dover decidere le concrete modalità della procedura.
Rimarrebbe cioè nella facoltà del Ministro la decisione sull’eventuale preselezione.
E’ però possibile che, vista la grande incertezza che potrebbe a sua volta determinare ricorsi con esiti imprevedibili, nella fase del passaggio parlamentare il decreto venga modificato o quanto meno integrato e precisato meglio.
C’è da augurarselo, anche per evitare che fra ricorsi e controricorsi si perda ancora altro tempo prezioso.

In questo articolo