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Bozza Decreto Legge Covid: vietata alle Regioni la chiusura delle scuole

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Bozza Decreto Legge Covid: vietata alle Regioni la chiusura delle scuole.

Emergono le prime notizie sul nuovo decreto legge covid che sarà in vigore dal 7 Aprile. Le novità importanti da sottolineare sono due: la prima novità riguarda i colori delle regioni; nessuna regione sarà gialla almeno fino al 30 Aprile. La seconda novità riguarda la scuola: anche nelle regioni rosse, ai Presidenti di regione non sarà permesso attuare misure più restrittive, come fatto finora, ma dovranno assicurare la didattica in presenza fino alla prima media. Confermata invece in zona rossa la Dad dalla seconda media in su.

Un segnale forte che conferma la volontà del Governo di evitare che la scuola ritorni in Dad in molte regioni, dato che non ci sarà dunque la possibilità per le Regioni di chiudere le scuole sotto la seconda media. Misure più restrittive che invece saranno possibili da attuare per altri settori.

Così si indica nella bozza decreto legge covid: “Dal 7 aprile al 30 aprile è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi fino alla prima media. Una disposizione che non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. In zona arancione e gialla la presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori”.

Come sempre resta invece garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. E resta anche l’obbligo della mascherina dai sei anni in su.

Queste le parole del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a proposito della riapertura delle scuole dopo Pasqua: “Si ricomincia dalla scuola che è non l’ultima ma la prima a riaprire. Questa l’idea che volevamo dare. Il tempo pieno è fondamentale e deve essere sempre più diffuso nelle scuole italiane”.

 

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Fonte: Tgcom

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