Continua a destare perplessità il vaccino AstraZeneca. Sebbene giovedì sia arrivato il via libera dell’Ema dopo lo stop “precauzionale” da parte dell’Aifa, negli italiani rimane paura.
E nel mondo della scuola il dato è allarmante: secondo La Tecnica della Scuola a fronte di oltre un milione e 200 mila componenti lavoratori della scuola tra docenti, Ata, Dsga, dirigenti scolastici, educatori e altri operatori almeno in 100 mila avrebbero deciso di non sottoporsi al vaccino.
In pratica 2 lavoratori su 10. Ma la stima è destinata a salire, perché in alcune regioni circa il 20% avrebbe deciso di rinunciare dopo essersi prenotato. Ricordiamo che circa 700 mila sono le unità invece che si sono già sottoposte alla somministrazione della prima dose.
Preoccupazione e paura che sono frutto degli avvenimenti delle ultime settimane, che hanno portato al decesso per trombosi di alcune persone susseguenti alla vaccinazione. Per chi aveva dei dubbi anche prima di questi fatti, a nulla servono dunque gli appelli fatti da esperti e virologi che hanno etichettato queste morti come “casi rari ed isolati” e hanno parlato di effetti collaterali minimi e sopportabili, rischi vicini allo zero e vantaggi altissimi.
Riguardo gli effetti collaterali sempre La Tecnica della scuola ha inserito anche alcune testimonianze di persone che si sono sentite male dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca e altre che non hanno avuto alcun problema. Chi è stato male parla di mal di testa, dolori muscolari, nausea, sensazione di stanchezza anche per una settimana e febbre alta. La maggior parte non ha però avuto alcun problema e anzi afferma di sentirsi meglio di prima.
Nel frattempo è passato nel Decreto-legge sostegni la norma che permette di vaccinare docenti, educatori e personale Ata della scuola, al fine di non essere contagiati dal Covid, senza che ricorrano a permessi e ferie.
L’annuncio arriva dal Presidente della commissione Cultura della Camera, Vittoria Casa del Movimento 5 Stelle: “Abbiamo inserito nel Decreto sostegni una norma ad hoc a tal proposito. Viviamo un momento assolutamente eccezionale della nostra storia ed è necessario lo sforzo di tutti affinché questa grande opera di sanità pubblica vada avanti senza il minimo ostacolo”.
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