Sasso: “Formazione obbligatoria agli insegnanti per la Dad”.
In un’intervista rilasciata ad Orizzontescuola il neo sottosegretario al Miur, Rossano Sasso, ha parlato della didattica a distanza, nuovamente entrata in azione per quasi sette milioni di studenti.
Una misura poco gradita ma necessaria per far fronte alla pandemia che non cenna ad arrestarsi: “Purtroppo in 15 giorni la situazione epidemiologica è peggiorata anche per via delle varianti, soprattutto quella inglese, molto aggressiva sui giovani – ha dichiarato Sasso – Non abbiamo avuto gli strumenti tali per agire immediatamente. Purtroppo paghiamo dei ritardi dovute alle scelte precedenti”.
Chiudere le scuole per sottosegretario è una decisione quindi inevitabile, ma alcuni alunni comunque stanno frequentando in presenza: sono gli alunni disabili, che secondo disposizioni possono recarsi a scuola, seguiti dall’insegnante di sostegno.
Proprio Rossano Sasso ha ricevuto da poco la delega alla disabilità scolastica ed è chiaro anche a lui che la semplice frequenza in una scuola vuota non è di aiuto per questi ragazzi, che per prima cosa hanno bisogno del contatto con gli altri compagni.
A tal proposito Sasso auspica quindi un rientro a scuola, ma per farlo bisogna mettere in sicurezza gli istituti con ambienti sanificati e areati e vaccinare tutti i docenti: “Nel futuro dobbiamo augurarci di ritornare in presenza e in sicurezza. Facendo oggi la vaccinazione potremmo avere, se tutto va bene, il personale scolastico vaccinato per settembre – continua il sottosegretario – Prima cosa è la salute dei lavoratori ed io ci tengo tantissimo. Poi chiederò al ministro Bianchi la creazione di un tavolo tecnico magari con l’ausilio dell’ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico. Ci vuole un cambio di passo, è chiaro a tutti che i banchi a rotelle non sono serviti a nulla”.
Sulla Dad propone poi Sasso formazione obbligatoria: “Mi piacerebbe pensare per la didattica a distanza ad una formazione obbligatoria per gli insegnanti che sia davvero tale. Un insegnante bravo può esserlo in classe, ma può essere meno performante durante la didattica digitale. Occorre ripensarla con l’ausilio di tutti i rappresentanti della comunità scolastica, anche degli studenti, non solo di pedagogisti o esperti informatici. Non ho la verità assoluta in tasca, più ascolto è meglio è”.
Per finire un accenno al tema del rinnovo del contratto dei docenti: “Non mi piace promettere senza fondamento. Posso dire che il potere d’acquisto dei docenti, negli ultimi anni, si è abbassato enormemente. Dico pure che partire da un’ipotesi di 50 euro netti non è sufficiente. Io mi batterò per la categoria come ho sempre fatto. Bisogna anche fare una riflessione considerato anche che sia in un periodo difficile con la lotta alla pandemia con categorie che soffrono e interi settori che chiudono. Bisogna essere realisti, io penso che un aumento superiore ai 50 euro sia auspicabile, ma c’è tutto il resto del Paese che soffre, bisogna considerarlo”.
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