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Scuola, vaccini e “trattenuta Brunetta”: permessi per effetti collaterali, Bianchi ci sei?

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preparazione testi medicinada oggiscuola.com – Docenti penalizzati per aver effettuato il vaccino, si va verso un nuovo scenario.

A causa della “trattenuta Brunetta” gli insegnanti di ruolo che hanno richiesto i permessi hanno ottenuto meno soldi nella busta paga, in quanto il malessere riscontrato in seguito alla somministrazione del vaccino (che è volontaria) rientra tra le cause di malattia.

Non meglio è andata al personale supplente, che ha dovuto richiedere permessi o ferie non retribuiti.

Di fronte a questa situazione, l’onorevole Vittoria Casa di M5s ha proposto l’introduzione di permessi ad hoc

per il personale scolastico che decide volontariamente di vaccinarsi e registra degli effetti collaterali.

Una doccia fredda per tutti quei docenti e lavoratori del personale scolastico che hanno deciso di sottoporsi alla vaccinazione volontaria contro il Covid-19.

Ricevendo le dosi del vaccino, infatti, moltissimi insegnanti hanno riscontrato degli effetti collaterali,

come mal di testa, febbre alta o dolori, che li hanno costretti a chiedere permessi o ferie dal lavoro.

Per gli insegnanti di ruolo tali permessi sono stati retribuiti con un importo inferiore rispetto a quanto spettava per effetto della “trattenuta Brunetta”; mentre per tutto il personale supplente i permessi non sono nemmeno stati retribuiti.ripartite le prove

Una situazione che ha sollevato numerose polemiche

Anche gli effetti collaterali legati alla somministrazione del vaccino sono stati fatti rientrare tra le cause di malattia per le quali scatta la decurtazione in busta paga, nonostante la campagna vaccinale sia una delle priorità per tutti i cittadini.

Permessi ad hoc per effetti collaterali del vaccino: la proposta

A tal proposito – scrive Money – è stata avanzata la proposta di introdurre dei permessi ad hoc da richiedere nel caso in cui un docente o un insegnante riscontri particolari effetti collaterali legati alla somministrazione del vaccino.

La decurtazione sullo stipendio non opererebbe e verrebbe tutelato il diritto alla salute dei lavoratori che volontariamente hanno ricevuto le dosi.

La proposta arriva dalla presidente della commissione Cultura della Camera, Vittoria Casa. “Le norme sono chiare – ha detto l’onorevole -, ma vanno in palese contraddizione con la situazione di fatto”.

Sollevando la questione dei permessi ad hoc, inoltre, ha aggiunto: “Visto il carattere volontario della vaccinazione, occorre fare tutti uno sforzo per eliminare qualsiasi ostacolo si intrometta

con l’obiettivo fondamentale della salute pubblica. Mi chiedo come si possa penalizzare un dipendente pubblico che ha fatto semplicemente il suo dovere civico”.

BIANCHI CI SEI?

Nell’attesa di un intervento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, i presidi stanno procedendo in modo disomogeneo, in mancanza di indicazioni da parte di viale Trastevere.

Trattenuta Brunetta: cos’è e come funziona

Secondo le disposizioni di questa legge introdotta nel 2008, quando l’attuale ministro della Pubblica amministrazione del governo Draghi occupava lo stesso incarico nel governo Berlusconi, questa trattenuta opera nei primi 10 giorni di assenza dei docenti a causa della malattia e prevede una decurtazione dello stipendio, privato di ogni indennità.

In sostanza, si tratta di una decina di giorni non pagati. Il problema sorge nel momento in cui si invitano gli insegnati a vaccinarsi contro il Covid, ma si penalizzano dal punto di visto retributivo.

Negli ultimi mesi, infatti, molti si sono scordati della trattenuta n busta paga che opera anche sugli effetti collaterali del vaccino, mentre tiene conto del periodo trascorso in isolamento domiciliare

o quarantena dopo aver avuto un contatto con un positivo o per contagio. Ciò significa che nel caso di contagio o isolamento la trattenuta non avviene, mentre nel caso di effetti collaterali del vaccino lo stipendio è decurtato.

 

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