“E’ come se fossimo in guerra, le scuole vanno chiuse!”: così si esprime Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano alla trasmissione Agorà su Rai 3, intervenendo sul tema della pandemia nel nostro Paese.
Il medico non ha mai nascosto la propria insoddisfazione rispetto alle misure adottate per contenere il contagio e prospetta a tal proposito delle settimane difficili: “La realtà dei fatti ci dice che anche le misure previste dal nuovo Dpcm non bastano. Quello che ci si poteva attendere è successo, considerando le settimane precedenti e considerando che quello che è stato messo in campo si è dimostrato insufficiente. I casi che abbiamo visto tra oggi e ieri, valutando che sono stati fatti meno tamponi, sono sintomatici con molta probabilità. Molti di questi avranno avuto bisogno di assistenza domiciliare se non di ricovero in ospedale. E questo è un bel preannunzio della settimana difficile che ci aspetta”.
La chiusura delle scuole per Galli diventa inevitabile, anche se ammette che la scuola in presenza è sicuramente più efficiente rispetto alla Dad: “Lo dico con la morte nel cuore, perché sono il primo a pensare che la scuola non in presenza è tremenda, è una grande iattura – continua il virologo – Ma cosa possiamo farci? c’è una guerra in corso! Io ho sempre considerato un’ipocrisia continuare a dire che le scuole sono un ambito sicuro: non lo sono mai state, sia per quanto riguarda l’interno che tutto quello che vi ruota intorno. Quando si diffonde una variante che dimostra di avere un 30-40% in più di capacità infettante, coloro che la prendono per primi sono i giovani e i bambini che hanno più socialità. Considerando che le prime principali varianti sono state riscontate in ambito scolastico, certe decisioni credo che non siano evitabili”.
Lo strumento per uscirne comunque lo abbiamo, ed è il vaccino: “Gli eventi innescati nelle scorse settimane dobbiamo ora solo contenerli con vaccinazioni e interventi per arginare la cosa in maniera sostanziale. Il punto è avere abbastanza vaccino per vaccinare tutti coloro che devono essere vaccinati, in particolare i soggetti più fragili“, ha concluso Galli.
Nel frattempo proprio dal Cts è arrivato ieri il via libera a misure più restrittive da adottare fino a Pasqua, non su scala regionale, ma su tutto il territorio. Il Governo si esprimerà e prenderà una decisione nelle prossime ore.
Al momento ciò che sembra improbabile è un nuovo lockdown nazionale. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, commentando l’eventuali nuove misure da adottare ha infatti dichiarato che “un lockdown per tutta l’Italia per 4 settimane in questo momento io, le dico la verità, non lo vedo utile”.
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