Decreto sostegno: ecco le anticipazioni.
Congedi parentali, stop ai versamenti tributari, due miliardi per i vaccini, potenziamento asili nidi, rifinanziamento del reddito di cittadinanza e forse pure il bonus baby sitter: sono questi alcuni dei 26 punti chiave della bozza del decreto sostegno, ancora in via di definizione da parte del Governo (l’approvazione potrebbe avvenire fra l’8 e il 12 marzo).
Il Decreto conterrà anche i nuovi congedi parentali per i genitori di studenti che restano a casa per le chiusure delle scuole, oltre che per eventuali misure di quarantena. Sono sempre di più le scuole che stanno tornando in Dad. Oggi ha chiuso gli istituti la Lombardia, lunedì sarà il turno della Calabria.
“Stiamo lavorando perché il congedo valga per tutti i giorni in cui una scuola ricorrerà alla didattica a distanza” afferma la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che ha inoltre anticipato due novità: la prima è che i congedi parentali dovrebbero estendersi anche a Partite IVA e a lavoratori autonomi. La seconda è la retroattività, che consentirebbe di utilizzare questi congedi anche per periodi precedenti al decreto (in pratica per tutto il 2021).
Fra i punti da chiarire, la possibilità di utilizzare i congedi parentali Covid anche da parte dei genitori in smart working, l’età massima dei figli (14 o 16 anni) e l’opzione alternativa tra congedi e bonus baby sitter. Quest’ultimo strumento era stato previsto lo scorso anno, fino a 600 euro, alzati a 1200 euro per gli operatori della Sanità.
Il decreto sostegno stanzierà anche 1,4 miliardi per i vaccini e 700 milioni per l’acquisto di farmaci per la cura del Covid-19. Vengono inoltre stanziati 345 milioni per il coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna vaccinale.
Saranno anche sospesi fino al 30 aprile i termini dei versamenti per le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e da avvisi. Ritorna invece la notifica: secondo la relazione contenuta nella bozza, a partire dal primo marzo l’agente della riscossione potrà notificare le cartelle di pagamento, che dovranno essere pagate soltanto una volta decorsi sessanta giorni dal termine del periodo di sospensione: i debitori potranno decidere se adempiere spontaneamente. Le cartelle non produrranno oneri aggiuntivi nè l’agente della riscossione potrà dare corso ad azioni cautelari ed esecutive.
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