Nuovo Dpcm: tra oggi e domani il varo. Chiusura totale delle scuole in zona rossa?
Più passano i giorni, più appare sempre più probabile una stretta sulle scuole. Il Comitato Tecnico Scientifico ha aperto nelle ultime ore alla possibilità di una chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nelle zone rosse e nei luoghi dove si registrano i focolai, a prescindere dai colori regionali.
Misura restrittiva che dovrebbe essere inserita nel prossimo Dpcm, la cui definizione è prevista tra stasera e domani. Prima della firma Mario Draghi aspetta il responso di altre riunioni tecniche per completare gli ultimi tasselli.
Nel frattempo le Regioni hanno dato il via libera allo spostamento al lunedì dell’entrata in vigore delle misure e l’istituzione di una cabina per la modifica dei 21 parametri.
Ma vediamo quello che a noi insegnanti e personale del mondo della scuola interessa più da vicino, ovvero le norme per gli istituti, divise per fasce di colore.
Per chi è in zona gialla nulla dovrebbe cambiare: si continua con elementari e medie aperte e superiori in aula al 50 per cento.
Per chi è in zona arancione le scuole superiori continueranno ad adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, che deve avvenire con almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento in presenza. La restante parte viene svolta il Dad e rimane sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bes. Scuole d’infanzia, elementari e medie continuano in presenza regolarmente.
Per chi è in zona rossa il nuovo Dpcm potrebbe prevedere la chiusura totale delle scuole (dall’infanzia alle superiori). Una differenza notevole con i Dpcm scorsi, che prevedevano le chiusure solamente dalla seconda media in su e tutto il resto invece in presenza.
Questo varrà sia a livello regionale ma anche a livello comunale: anche se una regione infatti è gialla o arancione, se in un comune i contagi superano i 250 su 100 mila abitanti per sette giorni, si applicano le stesse misure restrittive della zona rossa.
Misure quindi più restrittive che però si rendono necessarie a seguito del nuovo rapporto dell’Iss, che mostra che dall’8 febbraio i casi nella fascia di età 10-19 anni hanno una maggiore incidenza su 100 mila abitanti degli altri, in parte anche grazie alla diminuzione dei casi tra gli anziani come effetto dei primi vaccini. E dall’11 gennaio, cioè da quando si è tornati in classe dopo la vacanze di Natale, sono in rialzo i casi nella fascia dei più piccoli (0-9 anni).
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Fonte: https://www.corriere.it/