Domani primo incontro Bianchi-Sindacati: di cosa si parlerà?
Domani alle ore 9.30 il neo Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, da poco succeduto all’ex Ministra Lucia Azzolina, incontrerà per la prima volta i sindacati del mondo scuola.
Da pochi giorni insediatosi a Viale Trastevere l’ex assessore ha già incontrato di persona o telematicamente quasi tutti i componenti del mondo della scuola e all’appello mancano solamente i Sindacati. Mancanza che sarà sopperita domani in un incontro che si svolgerà online e che vedrà la partecipazione dell’Anp, Gilda, Anief, Snals, Flc Cgil, Uil e Cisl scuola.
Secondo le fonti riportate da La Tecnica della Scuola nel primo incontro Bianchi-Sindacati tra i punti da discutere all’ordine del giorno vi saranno le risorse economiche disponibili per superare le varie criticità che affliggono il settore scolastico e il mancato rinnovo del contratto scuola. Un contratto che è scaduto da più di due anni e attualmente non ci sarebbero risorse economiche sufficienti per garantire l’avvio delle trattative.
Eppure Pino Turi, segretario nazionale di Uil scuola, dichiara all’Adnkronos di non conoscere ciò di cui si parlerà domani: “La questione è seria, dobbiamo capire il progetto del Governo. Siamo all’oscuro delle questioni che mercoledì saranno affrontate. Sulla necessità di interventi straordinari di sanità scolastica che si pensi alla figura del medico scolastico o all’impiego della Protezione civile poco importa. Due sono i problemi da gestire: il tracciamento e le vaccinazioni”.
Per il sindacalista la salute viene prima di tutto e deve essere al centro delle discussioni, anche per un possibile stop delle lezioni in presenza e una rimodulazione del calendario scolastico: “Se i dati dicono che le scuole non sono sicure, si chiuda e si recupererà più avanti, poi vedremo dove e come. Calendarizziamo in modo diverso: di quello si deve parlare. Si può recuperare a Pasqua, a fine giugno. All’estero si fermano per un maggior numero di giorni durante il periodo invernale. In Italia bisogna avere un progetto. Qui il vero problema è l’organizzazione del lavoro e delle città, che nessuno pensa di aggredire. Come per la scuola diffusa sul territorio: se ne parla da un anno ma non si è fatto nulla. Così per gli organici che sono insufficienti. Se non si agisce immediatamente non sarà salvato neanche il prossimo anno scolastico”.
Come dicevamo prima tra i punti che dovrebbero essere discussi vi è il rinnovo del contratto scuola. Un contratto che ricordiamo è scaduto dall’1 gennaio 2019 e che il prossimo 31 dicembre 2021 scadrà nuovamente. In buona sostanza se non si chiuderà in tempi brevi il contratto 2019-2021, si potrebbe già arrivare a contrattare per il CCNL 2021-2023 restando in regime di vacanza contrattuale.
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