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TFA Sostegno VI ciclo: quale destino per gli idonei di quest’anno?

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TFA Sostegno VI ciclo: quale destino per gli idonei di quest’anno?

Si sono da poco concluse le selezioni per l’accesso al V ciclo del TFA Sostegno, con molti futuri docenti ancora in attesa della pubblicazione delle graduatorie definitive o dell’inizio delle lezioni. Ma ciò di cui si parla maggiormente (e ne parlano soprattutto coloro i quali non sono riusciti a entrare in graduatoria) è il TFA Sostegno VI ciclo.

Un VI ciclo di cui ancora non si sa nulla e che sta subendo lo stesso destino del V ciclo del Tfa e dei vari concorsi del mondo scuola, con ritardi e continui cambiamenti legati ai Dpcm e alle decisioni dei Governi. Certo è continuando con questa situazione di assoluta incertezza si rischia di arrivare a Settembre con molte cattedre di sostegno scoperte.

Il sostegno è delle maggiori emergenze delle scuole. Mancano insegnanti specializzati e i corsi del Tfa, che ricordiamo sono a numero chiuso, non riescono ogni anno a risolvere il problema.
Basta guardare le graduatorie GPS sostegno, in cui sono iscritti coloro che hanno svolto tre anni di servizio specifico su sostegno, per rendersi conto di quante sono ogni anno le supplenze assegnate ai docenti senza titolo. Secondo le indicazioni fornite dal Prof. Dario Ianes, docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano, si tratta di circa 13.000 cattedre assegnate in tutto a docenti non specializzati.

Ecco che per chi ha superato le prove selettive del Tfa Sostegno V ciclo (una prova preselettiva, una scritta e una pratica) trovarsi fuori dal corso di specializzazione è una vera beffa. E questo è il caso dei docenti cosiddetti “idonei”.

Ma facciamo innanzitutto chiarezza: chi sono costoro?
Gli idonei del TFA sono le persone che hanno superato le selezioni per l’accesso al corso ma che non sono rientrate nel numero dei posti disponibili nell’Università di riferimento.

Ma non solo. Schematizzando gli idonei sono tutti quei docenti che:
a. hanno sospeso il percorso, cioè pur trovandosi in posizione utile, non si sono iscritti al percorso;
b. siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;
c. siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.

Ad essi viene di diritto concessa l’iscrizione al TFA Sostegno dell’anno successivo, senza bisogno di sostenere alcun iter selettivo. Le università non possono rifiutare la candidatura come soprannumerario al prossimo ciclo del TFA sostegno e inoltre esse devono predisporre percorsi abbreviati, finalizzati all’acquisizione del titolo, per i soggetti che hanno già conseguito il titolo di specializzazione sul sostegno in un altro grado di istruzione e risultino utilmente collocati in graduatoria di merito.

Concluse quindi le selezioni del V ciclo, coloro che non sono risultati idonei o che sono risultati idonei ma non sono rientrati in graduatoria guardano al TFA Sostegno VI ciclo con impazienza.
Una questione da attenzionare e che desta qualche preoccupazione, visto che non si conosce ancora né la distribuzione dei posti, né se tutte le Università saranno disponibili ad avviare il corso per pochi specializzati, con tutto quello che comporta a livello organizzativo.

E si, pochi specializzati. Al momento sono solo 6.191 i posti disponibili nel prossimo Tfa.
Una cifra che si compone dei posti già autorizzati e nel computo non vanno quindi considerati sia gli idonei sia i sovrannumerari del V Ciclo. Pertanto 6.191 sono i posti riservati esclusivamente ai candidati del nuovo ciclo 2021.

Si tratta dei posti residui dei 40.000 posti autorizzati dal MEF da suddividere tra IV ciclo 2018/19 (già concluso per 14.224 posti), V ciclo (2019/20, in via di svolgimento per 19.585 posti), e appunto VI ciclo da avviare nell’anno accademico 2020/21.

Troppo pochi per sopperire a una costante e sempre più crescente richiesta. Consideriamo che meno posti sono disponibili e più la selezione sarà difficile.
Per gli idonei c’è la possibilità anche di trovare collocazione in altra Università con posti ancora vacanti, ma essi sono davvero pochi.


Dunque, come saranno gestite queste situazioni? Le Università potranno garantire il percorso di specializzazione (anche in modalità interateneo) per garantire a tutti coloro che supereranno le prove (e dunque acquisiranno un diritto in base alla legislazione vigente) la frequenza del corso?

In attesa di risposte segnaliamo che nella Legge di Bilancio è prevista una dotazione organica aggiuntiva di 25.000 insegnanti di sostegno.

 

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Fonte: https://www.orizzontescuola.it/

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