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Varianti covid: per Crisanti e Ricciardi serve un nuovo lockdown nazionale. Scuole nuovamente a rischio chiusura.

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Continuano a preoccupare le varianti covid che si stanno diffondendo in Italia.
Nelle ultime ore si sta facendo avanti l’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale per contenere la diffusione dei contagi.

A proporre per primo questa ipotesi è il dott. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute: E’ urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2, perché è evidente che le misure adottate finora sono state inefficaci e ci stanno condannando alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno. Chiederò a Draghi un lockdown totale che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”.

Dunque il tormentato anno della scuola sembra ancora riservare delle novità. La paura è quella che si ritorni in Dad, ma non solo: c’è da capire come concludere l’anno, come fare gli esami di maturità, come far proseguire i concorsi.

D’accordo con Ricciardi è anche il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova: “Un lockdown nazionale? È quello che ho detto anche io. Bisognava farlo a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai. Fra una settimana la variante inglese si diffonderà a una velocità senza precedenti e qui si parla di riaprire tutto. C’è un totale scollamento tra quelle che sono le aspirazioni della gente, come vengono interpretate dalla politica, e quella che è la realtà. Ancora non ci siamo allineati con l’esigenza di fermare il contagio”.

Al momento sono tre le varianti covid che vengono attentamente monitorate e che prendono il nome dal luogo dove sono state osservate per la prima volta. In tutti e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina spike, che è quella con cui il virus si attacca alla cellula:

– La variante inglese è stata isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020. E’ monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, ipotizzata anche un maggiore patogenicità, ma al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini.

– La variante sudafricana è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020. E’ monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino.

– La variante brasiliana è stata isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia. E’ monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino.

 

 

Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/

 

 

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