Vaccini anti Covid-19 docenti, martedì 9 febbraio parte campagna Astrazeneca: i dubbi degli insegnanti sono tanti.
Vaccini anti Covid per il personale scolastico, per martedì prossimo, 9 febbraio 2021, è previsto l’inizio della campagna di vaccinazione degli Under 55 con il siero Astrazeneca. Anche i docenti rientrano tra le categorie prioritarie, lo ha ribadito il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ma non mancano le perplessità da parte del personale scolastico.
Scuola, vaccini anti Covid: i timori dei docenti
‘I numeri della vaccinazione – ha dichiarato Arcuri – dimostrano che nonostante i tagli imprevisti, spesso subiti, l’andamento della campagna sta riprendendo a ritmi accettabili e le somministrazioni stanno aumentando costantemente. Per i vaccini Astrazeneca abbiamo deciso di avviare un percorso parallelo: a chi vanno somministrati? A chi ha meno di 55 anni e abbiamo deciso di cominciare con gli insegnanti, le forze armate, le forze dell’ordine, i lavoratori nei servizi essenziali, il personale e la popolazione nelle carceri, e quello dei luoghi di comunità’.
Eppure, secondo un sondaggio svolto a inizio gennaio, un docente su tre sarebbe contrario al vaccino (che sia AstraZeneca o altro). Per di più, parlando di AstraZeneca, il vaccino che sarà somministrato al personale scolastico, i dubbi sono tanti.
Aifa sul vaccino Astrazeneca
L’Agenzia del farmaco Aifa ha precisato: ‘In attesa di ulteriori studi, l’indicazione per il vaccino AstraZeneca resta preferenzialmente per la popolazione tra i 18 e 55 anni e senza patologie gravi, per la quale sono disponibili dati più solidi. Si attendono maggiori evidenze sul rapporto beneficio/rischio del vaccino AstraZeneca prima di suggerirne la somministrazione nei soggetti di età più avanzata’, ha aggiunto l’Agenzia del farmaco.
Vaccino AstraZeneca, i dubbi dell’immunologa Antonella Viola
L’immunologa Antonella Viola su Facebook ha scritto: ‘L’Aifa ha giustamente deciso di non consigliare l’utilizzo del vaccino AstraZeneca per gli over 55. Questo perché non ci sono dati solidi sull’efficacia del vaccino in questa fascia di età e perché è comunque un vaccino meno efficace rispetto agli altri, riuscendo a proteggere solo 6 persone ogni 10 vaccinati. La mia domanda però è la seguente: che facciamo con i 40enni diabetici? O i 50enni ipertesi? Con gli obesi? Con tutte quelle categorie di giovani che per co-morbidità sono ad alto rischio? Li vacciniamo sapendo che 4 su 10 non saranno protetti? La scelta del vaccino più adatto deve essere lasciata al medico curante che sulla base della storia clinica del suo paziente deve scegliere il più adatto’.
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