Governo Draghi, prime ipotesi di Ministri: Bianchi all’Istruzione?
Alle 12 di oggi Mario Draghi è arrivato al Quirinale e dopo più di un’ora di colloquio con il presidente Mattarella ha accettato con riserva l’incarico di formare un nuovo governo. Le sfide più importanti saranno per lui quella di vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani e rilanciare il Paese.
L’idea del Presidente della Repubblica come sappiamo è quella di affidargli un Governo di unità nazionale, ma già c’è divisione tra i partiti. Spaccato il centrodestra con Salvini che ieri sera a Porta a Porta si è dichiarato disponibile ad ascoltare le sue proposte, ribadendo che la Lega mette al primo piano i contenuti e non i nomi. Anche Tajani di FI si è detto disponibile a valutare dopo aver ascoltato le proposte. Secco no invece della Meloni: “Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di FdI al governo Draghi. La via giusta è quella delle elezioni”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
E mentre Zingaretti parla di una “fase nuova”, per il M5S si profila una spaccatura interna, tra favorevoli e contrari (su tutti Di Battista).
Nel frattempo già è partito il totoministri: al momento si profilano due ipotesi, ovvero un governo completamente tecnico oppure un governo “misto”, con alcuni esponenti provenienti dalla politica.
E per il MIUR circola quello di Patrizio Bianchi, ex capo della task force del ministero dell’Istruzione e attuale Professore Ordinario di Economia e Politica Industriale, Economia Applicata, presso l’Università di Ferrara, dove è stato Rettore dal 2004 al 2010, nonché assessore della Regione Emilia Romagna con deleghe a Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro.
Per quello dell’Università e della ricerca si parla di Antonella Polimeni, Rettrice dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per il sessennio 2020-2026.
A meno che dunque di clamorosi stravolgimenti sia Lucia Azzolina che Gaetano Manfredi dovrebbero essere rimossi dai rispettivi ruoli. Si tratta di ipotesi e non più, per adesso.
Certamente chiunque ci sia ai vertici del Miur avrà dei compiti non facili da portare avanti: ad attenderlo ci sarà il proseguimento del concorso straordinario e l’attuazione dell’ordinario, i fondi stanziati dall’Europa per il Recovery Plan e la stabilizzazione dei precari.
Per il Ministero dell’Università e della ricerca invece il Tfa sostegno, il cui V ciclo non è ancora partito in molti atenei.
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