Riaprono le superiori, ma la paura del contagio frena il ritorno sui banchi
Con il primo febbraio ritornano in presenza sei delle sette scuole superiori – al 50% – che erano ancora in Dad. L’unica eccezione è quella della Sicilia, che ha rinviato la riapertura della secondaria di secondo grado all’8 febbraio.
La paura è forte
Perora questo passaggio si porta dietro molti timori, anche perché i contagi restano sopra quota diecimila e ci sono le notizie di tanti istituti che sono stati chiusi dopo essere stati riaperti: come Spoltore nel Pescarese, 130 classi in tutto l’Abruzzo, o Giffoni nel Salernitano.
Le famiglie preferiscono la Dad
In Sicilia – ed in particolare a Palermo – molte famiglie tengono i figli a casa: tra le altre scuole succede all’Istituto comprensivo Tomasi di Lampedusa, a Boccadifalco, al Cep, al Montegrappa Sanzio, alle Medaglie d’Oro, alla Noce. Mille genitori a favore della Dad hanno anche creato un gruppo Facebook, in cui raccontano che “Nelle scuole abbiamo una percentuale altissima di positivi e ogni positivo a scuola (come dice il professor Lopalco) genera altri venti contatti oltre a quelli tra familiari e amici”. E ancora “Gli alunni hanno diritto alla scuola ma soprattutto alla salute, per questo chiediamo di avere la possibilità di scegliere”.
L’esempio della Puglia
Piace la scelta portata avanti dal governatore della Puglia Emiliano: le famiglie hanno il diritto di scegliere se scegliere di andare in presenza o andare in Dad. E così succede, come racconta Rossella Colonna, docente cinquantenne, che nella quinta superiore della figlia: “Tutta la classe sarà in Dad, scelta unanime. Meglio la continuità a distanza che la discontinuità in presenza, perché i contagi sono ancora troppo alti e nella classe di mia figlia ci sono tanti pendolari che hanno paura”.
La scelta del governatore pugliese sta facendo proseliti, perché da domani questo “rientro on demand” sarà offerto anche alle famiglie calabresi. In Campania infine molte scuole scuole continueranno a distanza, anche perché a Castellamare di Stabia e Piano di Sorrento sono intervenuti i sindaci per richiudere le scuole.
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