Crisanti: “Avanti con le misure fino a Ottobre”.
Fanno tremare le parole di Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia. Ospite di “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, il virologo senza giri di parole ha invitato tutti ad essere realisti e a rassegnarsi: la strada per il ritorno alla normalità è ancora lunga.
Finché la maggior parte degli italiani non sarà vaccinata non si potrà abbassare la guardia e si andrà avanti con le misure attuali: “Le regioni a colori continueranno fino a che non ci sarà l’impatto del vaccino, quindi verso settembre-ottobre”.
Dunque dopo le festività natalizie è a rischio anche l’estate: “Quest’anno nei mesi estivi dovremo essere più cauti rispetto allo scorso anno. Speriamo di poter andare a mare, ma ritengo che se sono chiusi cinema, bar e teatri lo dovrebbero essere anche le spiagge. Perché le spiagge, anche se sono all’aperto, come le discoteche, possono creare assembramenti. Ma tanto se questa estate si faranno le zone arancioni o rosse non si porrà nemmeno il problema”.
Inevitabile quindi che anche per la scuola il ritorno alla normalità non sarà immediato. E’ certo che ormai si andrà avanti in base al colore della regione con la Dad o con la didattica in presenza, fino alla fine dell’anno scolastico (con la prova di maturità che potrebbe svolgersi con le stesse modalità dello scorso anno). I dubbi sorgevano da Settembre in poi, quando in molti speravano di poter rientrare tutti in aula in tranquillità. Ora invece, stando alle parole del virologo, anche per il prossimo anno si continuerà in questo modo, almeno finché gli effetti del vaccino cominceranno a dare i loro frutti. Nel frattempo dovrebbero essere vaccinati tutti i docenti.
L’unica speranza per un rientro collettivo in classe a questo punto dipende dalla politica. Il nuovo Governo che si insedierà nei prossimi giorni avrà sette/otto mesi di tempo per potenziare il trasporto scolastico. Se ciò avvenisse (e in questo potrebbero aiutare anche i fondi del Recovery Found) si potrebbe pensare a eliminare le variazioni che riguardano la scuola e tutti potrebbero fare lezione in classe, dall’infanzia alle superiori, a prescindere dal colore della regione di appartenenza.
Proprio parlando di politica, Crisanti si è detto anche contrario ad un ritorno alle urne: “Andare a votare credo sia un azzardo, non tanto per la votazione in sé ma per i comizi e tutto il resto. Le elezioni non sono solo l’atto del voto. Osserviamo ciò che è successo in America ad esempio. Le elezioni presidenziali sono costate caro, perché c’è stata un’impennata di contagi”.
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