Supplenze annuali e concorsi: il punto della situazione dei Sindacati.
Sta per concludersi il mese di Gennaio e la scuola italiana vive ancora una situazione di precarietà dal punto di vista delle cattedre. Nonostante si sia tornati in presenza in molte regioni anche alle superiori, molte scuole sono ancora prive di insegnanti, e si sta continuando a chiamare dalle Gps, sistema predisposto la scorsa estate dal Miur che alla luce di questi risultati non pare quindi abbia funzionato per sopperire alla supplentite.
Tramite il proprio sito la Flc Cgil ha pubblicato i dati sui posti ancora da assegnare per le supplenze annuali dell’anno scolastico 2020/2021.
Ciò che emerge è un record delle supplenze, che finora hanno superato quota 200 mila.
Numeri alla mano sono rimasti vacanti più di 150.000 posti tra cattedre di diritto (ovvero con contratto fino al 31 agosto 2021) e cattedre di fatto da coprire fino al 30 giugno.
A questi posti si aggiungono tutte le supplenze brevi per coprire i posti dei docenti fragili e circa 40 mila posti COVID che sono stati aggiunti in particolare per la scuola del I ciclo.
Oltre alla questione supplenze da Gps a far discutere è anche un altro importante tassello, al momento bloccato, che avrebbe dovuto garantire maggiore stabilità agli insegnanti, cioè i concorsi.
La scorsa primavera ne sono stati banditi ben quattro, quello ordinario scuola primaria e dell’infanzia (12.863 posti), quello ordinario scuola secondaria (33.000 posti), lo straordinario per il ruolo scuola secondaria (32.000 posti) e lo straordinario abilitante scuola secondaria.
I primi due e il quarto non sono ancora partiti, il terzo (lo straordinario per il ruolo) è partito ma è stato bloccato come dal Dpcm lo scorso 5 novembre e ripartirà il prossimo 15 febbraio per concludersi il 19 dello stesso mese. Difficile per quest’ultimo immaginare che tutte le graduatorie siano pronte entro luglio, mentre per il concorso ordinario della scuola secondaria serviranno almeno 2 anni per portare a termine il concorso e avere graduatorie utilizzabili per le assunzioni.
Pino Turi, segretario dalla Uil Scuola, intervistato da Orizzontescuola, a proposito di concorsi resta abbastanza critico; per lui sistema dei concorsi è fallito: “I tempi per la scuola sono fondamentali, non ci sarà mai nessun concorso che rispetti i tempi. Ci stanno delle graduatorie del concorso 2018 che ancora non sono state definite. E’ un sistema che non può funzionare. Avevamo fatto un accordo con il ministro Fioramonti, che poi è stato strappato da Azzolina”.
Per il sindacalista la soluzione sarebbe una graduatoria per titoli con esame finale: “Quando dicono che il concorso per titoli non è costituzionale è una bugia – continua Turi – tanto è vero che anche quest’anno si sono assunti docenti a tempo indeterminato dalla graduatoria Gae, non è altro che un concorso per titoli. Che non piaccia al ministro e al governo è un altro discorso, ma non si può dire che non è costituzionale. La nostra proposta prevede che nella fase transitoria si devono fare i concorsi per tutti coloro che hanno i 36 mesi, con un concorso per titoli e un esame finale. Tutti gli altri che non hanno i 36 mesi saranno destinatari di contratti pluriennali. La causa che crea il precariato è infatti l’organico annuale. Siccome ci sono i soldi del Recovery Fund, si potrebbe intervenire in modo strutturale su questo, con organici triennali”.
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