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DDI: il docente lavora da casa o in aula?

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DDI: il docente lavora da casa o in aula?

Con il coronavirus si sono affacciati alla scena scolastica i concetti di didattica digitale integrata (DID) che integra digitale e presenza e la didattica a distanza (DAD) che è svolta interamente sulle piattaforme digitali.

Due tipologie di didattica nate forzatamente per contrastare l’epidemia e che portano docenti e studenti a svolgere lezioni da casa. Ma è davvero così per i docenti?
Stando a quanto afferma la circolare 1934 del Ministero “le istituzioni scolastiche continuano ad essere aperte, e in presenza opera il personale docente e ATA, salvo i casi previsti al paragrafo 2 (personale docente e ATA in quarantena con sorveglianza attiva o in isolamento domiciliare fiduciario). La dirigenza scolastica comunque, in caso di necessità, può adottare particolari e differenti disposizioni organizzative”.

Sembra dunque che per l’insegnante non faccia molta differenza, si deve lo stesso recare a scuola e collegarsi dal computer in aula. Ma molti si chiedono il motivo di questo.
Perché ci si dovrebbe recare a scuola e tenere la propria lezione in DAD in una classe vuota, andando contro gli appelli da parte di medici e virologi di abbassare al minimo gli spostamenti e ad evitare qualsiasi assembramento nei trasporti pubblici?
Oltretutto spesso le connessioni internet delle scuole non funzionano bene, contribuendo ad aumentare le difficoltà che porta la Dad di per se.
Il paragone con l’incentivazione dello smart working appare inefficace in questo caso.

In realtà però la circolare è molto più chiara di quel che si pensi, dato che lascia aperta la possibilità di “particolari e differenti disposizioni organizzative”, quindi anche quelle ritenute più opportune per ridurre al minimo i contagi da Covid 19.

In pratica il docente se lo ritiene più sicuro può tranquillamente lavorare da casa, altrimenti nel caso in cui non possa garantire per motivi vari la propria prestazione da casa (scarsa connessione internet, indisponibilità del pc, ecc) deve poter operare in presenza da scuola, dato che essa rimane aperta. Ricordiamo che comunque il personale dovrà rispettare il proprio orario di servizio e le sue prestazioni inerenti alla funzione docente, allo stesso modo avrà diritto a partecipare alle assemblee sindacali durante l’orario di lavoro, che si potranno tenere con le stessa procedure con cui si svolgono le attività didattiche a distanza. Dunque la realtà è molto più sfaccettata rispetto all’indicazione contenuta nella circolare.

 

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Fonte: https://www.orizzontescuola.it/

 

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