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Renzi-Pittoni: scontro sulla scuola. Chi ha ragione?

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Renzi-Pittoni: scontro sulla scuola. Chi ha ragione?

E’ scontro tra Matteo Renzi e Mario Pittoni sul tema del rientro in classe.
Un tema che non sembra essere stato la causa della crisi con Conte, dato che il leader di Italia Viva ha mantenuto fino a pochi giorni fa la stessa linea del Governo: “Auspico che si rientri in classe presto, io le scuole non le avrei chiuse nemmeno ad Aprile – dichiara Renzi – Bisogna vaccinare subito gli insegnanti e fare tamponi agli studenti”.

Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, auspica che sulla gestione delle scuole il governo debba fare tesoro delle soluzioni messe in campo in Toscana, che grazie agli investimenti sui trasporti è infatti riuscita a far tornare in classe i ragazzi delle superiori: “la Toscana ha già iniziato ad applicare la ricetta indispensabile per evitare che la ripresa dell’attività rischi: nelle scuole toscane si fanno test e tamponi per i ragazzi e si è già previsto con urgenza di iniziare vaccini a personale scolastico – afferma l’onorevole – Il modello toscano dimostra, insomma, che c’è la volontà vera e concreta i ragazzi possono tornare in classe. Il ministero dell’istruzione e le regioni traggano spunto e si muovano sulla stessa linea”.

Del parere opposto invece il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a palazzo Madama, che in un lungo post su Facebook si dice contrario alla riapertura della scuola: “Nei report dell’Istituto superiore di sanità si legge che da fine novembre il sistema di tracciamento è stato sopraffatto dal contagio e le notifiche arrivano in ritardo. E l’epidemiologo Fabio Barbone, coordinatore della task-force Covid in Fvg, segnala difficoltà del dipartimento di Prevenzione a distinguere i focolai scolastici da quelli familiari”.

Alla luce di questo dato ecco l’attacco verso la Azzolina, a suo avviso “superficiale” nel dichiarare sicure le scuole: “Il Governo ha autorizzato la ripresa dell’attività didattica in presenza, senza che nelle aule sia cambiato nulla e nonostante i dubbi evidenziati da diverse indagini. Non c’è infatti solo il problema trasporti, tutt’altro che risolto quattro mesi dopo l’inizio delle lezioni per i ritardi del piano nazionale: mancano docenti (Azzolina non ha ancora accettato il nostro grande piano di stabilizzazione) e dialogo con le scuole paritarie, che dispongono delle aule con cui ridurre gli studenti per classe. Servono inoltre presìdi sanitari e urge attrezzare gli istituti di termoscanner oltre che di impianti per il ricambio e la pulizia dell’aria, come prevede una nostra specifica proposta normativa”.

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Fonte:
Orizzontescuola

 

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