Chi è il docente di sostegno? qual’ è il suo ruolo all’interno della scuola? quale preparazione deve possedere? quante ore lavora?
Proviamo a rispondere a queste domande in quest’articolo, cercando di dare le giuste risposte a coloro i quali vogliono intraprendere questa professione bellissima ma molto impegnativa.
Innanzitutto partiamo col dire che spesso capita che a causa della carenza di personale, molte scuole utilizzino i docenti di cattedra anche come docenti di sostegno. Quindi potrà capitare di trovare insegnanti di sostegno a tempo pieno e insegnanti che ad esempio svolgono metà delle ore ad insegnare una materia e le restanti ore a prestare assistenza ad un ragazzo in difficoltà.
Di fatto però questo avviene a causa della mancanza di personale qualificato, ma non dovrebbe essere la prassi, poiché secondo la legge italiana (4 agosto 1977, n. 517, articolo 7), un docente di sostegno è un docente “specializzato” che viene assegnato alla classe dove è presente un alunno disabile con lo scopo di favorirne l’inclusione.
Ma egli non si limita al rapporto esclusivo con l’allievo con disabilità, ma lavora con la classe intera, così da fungere da mediatore tra l’allievo e i compagni, gli insegnanti e la scuola.
Le indicazioni normative definiscono che l’insegnante di sostegno è “contitolare” della classe e pertanto partecipa come gli altri docenti al progetto educativo e formativo.
Non è il docente dell’alunno con disabilità, non è colei/colui che si deve in modo esclusivo occupare dell’allievo così come l’immagine e la rappresentazione sociale potrebbero farci pensare.
Partecipa a tutti gli effetti alle riunioni, agli incontri con i genitori ed agli scrutini.
La Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Art 13 comm. 6. recita: “Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti”.
Quale deve essere allora l’iter per diventare un docente “specializzato”?
La formazione del docente di sostegno è un percorso lungo che richiede requisiti diversi a seconda che si voglia insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria o in quella secondaria.
Per insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria occorre un titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso il corso di laurea in Scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero riconosciuto in Italia, oppure un diploma magistrale, nonché il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno.
Per insegnare invece alla scuola secondaria, occorre essere in possesso dell’abilitazione all’insegnamento oppure della laurea magistrale idonea all’accesso a una classe di concorso per la quale si concorre oltre a 24 cfu (crediti formativi universitari) in materie socio-psico-pedagogiche. Inoltre, occorre avere conseguito il titolo di specializzazione che si ottiene dopo aver frequentato il Tfa sostegno, corso che si articola in circa otto mesi di lezioni e tirocinio.
L’orario di lavoro del docente di sostegno è uguale a quello dei docenti dell’ordine di scuola di servizio, ovvero:
Scuola dell’infanzia: 25 ore settimanali e l’incontro mensile di programmazione di 2 ore.
Scuola primaria: 22 ore settimanali + 2 ore di programmazione settimanale.
Scuola secondaria: 18 ore settimanali.
L’attività didattica dell’insegnante di sostegno si inserisce nel quadro orario delle lezioni e va contestualizzata al piano educativo individualizzato (PEI) e alle esigenze dell’alunno.
Infatti è proprio il docente di sostegno che prepara uno schema d’orario, in collaborazione generalmente con il referente o funzione strumentale sostegno, da sottoporre all’attenzione del Dirigente Scolastico o suo delegato. Il DS accerterà che rispetti i criteri e i principi che assicurino il processo di integrazione e di acquisizione delle competenze da parte dell’alunno con disabilità.
Tale orario, condiviso anche con il Consiglio di classe, potrà subire delle modifiche durante l’anno scolastico qualora dovessero verificarsi delle esigenze diverse in riferimento ai bisogni dell’alunno.
Quant’è lo stipendio di un insegnante di sostegno?
In media un docente di sostegno con meno di 3 anni di esperienza lavorativa può aspettarsi uno stipendio medio complessivo di circa 780 € netti al mese.
Man mano che gli anni di esperienza aumentano si può arrivare a circa 1.400 €, mentre un docente esperto con 10-20 anni di esperienza guadagna in media 1.600 €.
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Fonte: Orizzontescuola