Visto che scarseggiano le idee nuove su come spendere i soldi del piano europeo per la ripresa (il cosiddetto recovery plan) ne abbiamo una semplice.

Tre mesi fa Franco Lorenzoni ha scritto su Internazionale che “la scuola deve continuare fuori dalla classe” e ha citato una dirigente scolastica di Palermo che diceva: “La scuola ha bisogno delle collaborazioni più diverse perché istruire ed educare ragazze e ragazzi non basta, se non si innescano processi di trasformazione della città, perché ci sono quartieri in cui la scuola è l’unica piazza, altre non ce ne sono”.
Beh, almeno un’altra piazza c’è quasi dappertutto: la biblioteca. In un passaggio epocale in cui le piazze si stanno riducendo tutte a luoghi virtuali, dominati da social network e piattaforme, dobbiamo investire nelle biblioteche, perché diventino le nuove piazze del sapere: infrastrutture fisiche, sociali e cognitive… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere il più ampio articolo, pubblicato il 16 gennaio 2021, cliccando su internazionale.it (fonte notizia)
