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Polizia Postale. Fra le varie e incessanti attività vi è quella di vigilare e monitorare “episodi di intrusione nelle piattaforme dedicate alla formazione degli studenti”

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CATANIA – Con la sospensione delle attività scolastiche e la conseguente attivazione della Didattica a distanza per tutti gli Istituti, molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme dedicate alla formazione degli studenti. A tal proposito, la Polizia Postale e delle Comunicazioni d’Italia e in questo caso del Compartimento “Sicilia Orientale” di Catania ha svolto un assiduo monitoraggio anche sulle app di messaggistica istantanea, al fine di individuare i responsabili degli accessi non autorizzati, accertando la presenza di gruppi dedicati.

Master per il completamento delle classi di concorso
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L’anno 2020 è stato caratterizzato da mutamenti profondi delle nostre abitudini di vita. In modo repentino, quasi tutte le nostre attività (scuola – lavoro – tempo libero – formazione – cultura – relazioni) hanno conosciuto una rimodulazione basata in larga parte sull’utilizzo della rete, con un allargamento della platea degli utenti anche a soggetti normalmente poco adusi alle nuove tecnologie. E se da un lato tale fattore ha accelerato un processo di modernizzazione certamente già evidente, nel contempo ha determinato un’accresciuta esposizione alle aggressioni della cyber-criminalità. Sulla scorta di ciò, parallelamente all’incremento dell’uso di strumenti telematici, sono cresciute le aspettative di sicurezza da parte del cittadino. Non a caso, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è impegnata, ormai da diversi anni, in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto alle giovani generazioni. Nello specifico si evidenzia la campagna educativa itinerante della Polizia Postale e delle Comunicazioni “Una Vita da Social”, grazie alla quale fino ad oggi sono stati incontrati oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici e 350 città raggiunte sul territorio nazionale. Un progetto dinamico, innovativo e decisamente al passo con i tempi, che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web che i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio “manuale d’uso”, finalizzato ad evitare il dilagante fenomeno del cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della rete in generale e dei social network. A disposizione degli utenti è presente la pagina facebook e twitter di “Una vita da social”, gestita direttamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, dove vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi e dove i giovani internauti possono “postare” direttamente le loro impressioni ad ogni appuntamento. Nel corso del lockdown l’attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole è proseguita attraverso piattaforme di video conferenze.

Dai dati in possesso della Polizia Postale e delle Comunicazioni, le condotte delittuose che hanno registrato un incremento di circa il 110% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riguardano i reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online e dell’adescamento di minori online, per i quali sono stati eseguiti 69 arresti e denunciate 1.192 persone. Per tale motivo, fin dall’inizio della diffusione pandemica del virus, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, con l’impiego di tutte le sue articolazioni territoriali (coordinate attraverso l’azione strategica assicurata da questo Servizio), ha intensificato il monitoraggio della rete, con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati; ha aumentato l’impegno funzionale all’individuazione di un numero sempre maggiore di siti web che contengono materiale pedopornografico, da inserire nella black list, gestita dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.), il cui accesso viene inibito, con modalità diverse a seconda dell’ubicazione dei server utilizzati, agli utenti internet attivi sul territorio italiano. Tutto ciò, nel tentativo di adeguare la risposta, anche sotto il profilo della prevenzione, alle mutate esigenze connesse all’emergenza sanitaria in atto.

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In questo scenario, l’impegno della Polizia Postale e delle Comunicazioni è indirizzato verso la prevenzione ed il contrasto di un insieme assai vasto ed eterogeneo di attacchi informatici, diretti a colpire il patrimonio personale dei cittadini come l’integrità del tessuto economico-produttivo del Paese, la regolarità dei servizi pubblici essenziali come il mondo delle professioni, la sicurezza e la libertà personale di adulti e ragazzi con particolare riferimento alla protezione dei bambini e delle persone più vulnerabili.

In linea con i dati statistici nazionali, che mostrano nel 2020 un forte aumento dei crimini commessi su internet, è il bilancio operativo per l’anno 2020 del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale” di Catania a cui è demandata la competenza nelle province di Catania, Ragusa, Siracusa e Messina. In merito alla pedopornografia on line sono stati trattati 75 casi; 127 le persone indagate di cui 7 tratte in arresto, monitorati 9488 siti.  Di particolare rilievo l’operazione “Scatto Matto” conclusasi con 19 indagati e 3 arresti. Nell’ambito delle attività antiterrorismo sono state denunciate 2 persone per istigazione a delinquere, nello stesso ambito sono stati monitorati 2067 siti web. Per i reati contro la persona sono stati trattati 373 casi, di cui 50 per sextortion , 11 per stalking e 10 per reveng porn. Le persone denunciate sono state 75 e 2 soggetti tratti in arresto. Nell’ambito della monetica (utilizzo illecito carte di credito, phishing) sono stati trattati 1.410 casi, denunciate 9 persone. Sono stati trattati 1.698 casi per truffe on line, indagate 418 persone. È stata portata a termine l’operazione “Breaking News” con cui è stato individuato il responsabile di vari gruppi Telegram, che diffondevano illecitamente quotidiani online con grave pregiudizio per le testate giornalistiche con rilevante perdita di vendite. Nell’ambito del computer crime (furto d’identità, attacchi informatici, malware) 794 casi con 28 persone denunciate.

Per altre tipologie di delitti sono stati  trattati 374 casi con 102 persone denunciate. In particolare, in merito all’aumento dei reati online nel territorio di competenza della Polizia Postale “Sicilia Orientale” (Catania, Messina, Siracusa e Ragusa), rispetto al 2019, si è registrata una crescita dei casi di sextorsion, da 21 a 50, di stalking , da 6 a 11, nonché di truffe online, da circa 800 a oltre 1.700; in forte aumento pure il computer crime (furto d’identità, attacchi informatici, malware), da circa 500 casi a quasi 800. Inoltre, si vi è stato un progressivo aumento dei episodi criminosi di revenge porn la cui norma penale è entrata in vigore solo ad agosto dello scorso anno. Per questi motivi, il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) conferma l’impegno incessante della Polizia Postale e delle Comunicazioni che ha intensificato il monitoraggio della rete, con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online, determinato dalle misure restrittive assunte. Inoltre è svolto un costante lavoro di valutazione dei dati relativi alla vittimizzazione dei bambini e dei ragazzi in rete, al fine di monitorare la minaccia cibernetica in un momento di fragilità emotiva.   Salvo Cona

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