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Azzolina: “Concorso ordinario subito dopo lo straordinario. La Dad non funziona più”

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Azzolina: “Concorso ordinario subito dopo lo straordinario. La Dad non funziona più”.

Intervistata stamattina a Tutti in Classe su Radio 1, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha parlato dei concorsi scuola e della dad.
Secondo la pentastellata non appena sarà possibile i concorsi riprenderanno regolarmente e l’ordinario verrà effettuato subito dopo la fine dello straordinario: “Il concorso straordinario riprenderà. Mancano quattro giorni per finire e il 75% delle prove è stato svolto. Adesso con l’attivazione della piattaforma on line i commissari potranno iniziare a correggere le prove già svolte. Dopo di che partirà il concorso ordinario”.

Ricordiamo che il Dpcm ha sospeso i concorsi fino al 15 gennaio, ma attualmente vista la situazione di emergenza non è terminata è probabile che la data slitterà di almeno un altro mese.
C’è chi dice comunque che prima della primavera sarà impossibile poterli effettuare e gli esperti reputano più verosimile l’espletamento delle prove durante i mesi estivi, con una forte ipoteca sulla possibilità di poter concludere le procedure in tempo utile per le immissioni in ruolo dell’anno scolastico 2021/22.

Le domande in ogni caso rimangono cristallizzate al 31 luglio 2020, per cui non è possibile cambiare regione o inserire diversa classe di concorso né è tantomeno permesso ai neolaureati della sessione autunnale di presentare la domanda.
La prima operazione degli Uffici Scolastici sarà quello di stabilire, in base al numero delle domande pervenute, per ogni classe di concorso e regione, se sarà necessaria o meno la preselettiva per i due concorsi ordinari.

Ma non solo i concorsi sono stati oggetto di discussione durante l’intervista; la Ministra si è anche soffermata sulla scelta di riaprire la scuola, declassando la didattica a distanza: “Sono molto preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica, oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati.
Io ho il dovere di dire ad essi che il governo ha fatto tutto quello che doveva per il rientro a scuola. A maggio 2020 i medici mi scrivevano per chiedere di lasciare chiusa la scuola e così è stato, oggi ricevo lettere di tanti medici che mi chiedono di aprire le scuole: vedono le difficoltà dei loro figli.
Il rischio zero non esiste, ma non esiste in alcun ambito. All’interno delle scuole il rischio è molto basso e lo testimoniano gli studi italiani ed europei. La scuola si è organizzata molto bene. Io ho fatto tutto quello che potevo fare, chiedo a tutti di trattare la scuola non in modo diverso di come si trattano le attività produttive”, conclude la ministra.

Sulla questione del rientro in classe era intervenuto nella serata di domenica anche il ministro della Salute Roberto Speranza: “Ne discuteremo domani (oggi n.d.r.) con le regioni, ma mi pare complicato vedere le scuole superiori chiuse e gli impianti di sci aperti. Sarà uno dei temi, e poi ancora in Parlamento”.

 

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Fonte: Ansa

 

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