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Scuola, l’allarme di Galli: “No alla riapertura il 7 gennaio, vi spiego”

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clil e certifiacazione linguistica Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha sottolineato che “siamo ancora abbastanza lontani da quella che può definirsi una situazione tranquilla”. Tuttavia l’esperto ha chiarito che l’alto tasso di positività riscontrato a cavallo delle feste natalizie potrebbe risentire della diminuzione del numero di tamponi effettuati in questo periodo.

La suddivisione dell’Italia nelle tre zone di rischio gialla, arancione e rossa “non è quello di cui abbiamo bisogno”. Per sconfiggere il Covid, secondo Massimo Galli, sarebbe necessaria piuttosto “una campagna vaccinale estesa e massiccia, che un’epidemia in fase acuta potrebbe ostacolare”.

Si tratta di “un’impresa mai tentata prima e non sarà facile né per noi né per gli altri Paesi avere a disposizione a quantità sufficiente di vaccino“. Per questo “qualche difficoltà ce la dobbiamo aspettare ma non dobbiamo trasformarla in un terreno di scontro ogni volta. Bisogna portare a casa questo risultato, e non ci sono precedenti che possano fare da modello”.

L’infettivologo rimane critico riguardo le decisioni del Governo. “L’impressione è che la politica si conceda dei gradi di libertà sulla scienza che non dovrebbe avere”.

 “La scuola è un problema, è inutile che si dica il contrario, perché abbiamo la necessità di garantirla in presenza ai nostri ragazzi, e su questo non ho dubbi”, ha dichiarato Massimo Galli poco tempo fa, sottolineando l’importanza di mettere in sicurezza il sistema di trasporti.università telematica

I contagi a scuola avvengono “non per il contesto ambientale, quanto per i movimenti che avvengono a monte e a valle delle ore trascorse in aula (…). È dunque importantissimo riaprire, ma bisogna farlo gestendo bene le problematiche connesse, a iniziare dai trasporti“.

Ed inoltre Galli spiega: “Avremo contezza dei casi di contagio avvenuti a Natale proprio attorno al 7 gennaio, quando riapriranno le scuole”.

Nel mentre sono al vaglio del Governo le misure da prendere con il prossimo Dpcm, che potrebbe introdurre la scuola in presenza al 50%.

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