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Creatività a scuola: come un insegnante deve promuoverla

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Come promuovere la creatività a scuola?
Secondo uno dei più autorevoli psicologi del ‘900, Joy Paul Guilford, una delle pecche della scuola è quella di trascurare la creatività e il pensiero divergente. Ad essere favorito solitamente è il pensiero convergente, quello logico, razionale, che fa si che i ragazzi rispondano alle domande degli insegnanti in maniera riproduttiva, senza una critica e una ricerca personale. Il principio è che ad una domanda A vi sia una risposta A, ad una domanda B una risposta B ecc.
Invece il pensiero divergente, irrazionale e produttivo fa emergere la creatività dell’alunno. Una mente pensante potrà dare ad una domanda A anche una risposta B, C, D, ecc.
Lo sviluppo del pensiero creativo è una competenza molto importante nel percorso formativo dello studente e dovrebbe assumere un ruolo rilevante anche all’interno della scuola, perché permette ad ognuno di non ragionare come “robot” ma come individuo. Chi non ragiona in maniera creativa non sarà in grado di sviluppare una buona personalità in futuro.

Inoltre le attività che stimolano la creatività possono essere una buona risorsa anche dal punto di vista dell’inclusione perché i bambini con difficoltà nell’apprendimento si potrebbero rivelare abili nelle attività proposte e sperimentare un successo che solitamente a scuola non riescono a raggiungere. L’attività in gruppo può essere un buono strumento per favorire l’inclusione e la collaborazione dei bambini, oltre che costituire un modo per ampliare la capacità di pensiero.

Anche un altro grande psicologo del ‘900, recentemente scomparso, Jerome Bruner parla dell’importanza della creatività a scuola. Per lui entrambi i pensieri vanno usati in maniera equa ed è sbagliato nell’ambito dell’educazione ricompensare solo le risposte «giuste» e a penalizzare quelle «sbagliate». Fare questo rende i bambini riluttanti ad azzardare soluzioni nuove o originali. Questo non significa certo che non teniamo in considerazione la precisione, perché l’atto creativo implica la verifica e la valutazione. La soluzione se fallisce deve essere scartata, anche se il bambino può nondimeno essere lodato per lo sforzo immaginativo compiuto.

Alla luce di queste considerazioni gli insegnanti, quale che sia la loro materia, devono essere consci delle opportunità di incoraggiare la creatività a scuola e ricompensare piuttosto che demotivare.
Il focus dell’insegnante creativo deve centrarsi sullo sviluppo, per lo studente, di un approccio verso la risoluzione di problemi (problem solving), promuovendo e valutando il pensiero creativo e la diversità di opinione. Esistono strategie centrate sullo studente che possono coinvolgere la creazione di concetti e nuove idee, obiettivi e interessi condivisi, confronti, attivi scambi di opinioni in piccoli gruppi.

Una caratteristica fondamentale del pensiero creativo è la flessibilità, cioè la capacità di passare da una categoria di idee a un’altra in modo da sviluppare idee flessibili.
Un’attività che può essere organizzata a scuola utile per sviluppare questa caratteristica è la proposta di oggetti differenti ai bambini con la richiesta di individuare nuovi utilizzi per ciascun oggetto in situazioni differenti; per facilitare il lavoro si possono proporre già alcune situazioni e chiedere come si potrebbero utilizzare gli oggetti proposti in ciascuna situazione. In questo modo i bambini sono stimolati a pensare a utilizzi differenti e rendono più flessibile il loro pensiero, capendo che la funzione di un oggetto non è solo quella più comune.

Un altro elemento che aiuta a sviluppare il pensiero creativo è l’utilizzo di materiali differenti come colori, costruzioni, materiali da manipolare, ecc; l’insegnante può iniziare a utilizzare i materiali a disposizione offrendo spunti ai bambini che poi possono scegliere in modo autonomo il materiale che preferiscono.

Per svolgere attività di questo tipo è fondamentale che l’insegnante crei il giusto clima in classe; ogni bambino deve sentirsi libero di esprimersi ed è fondamentale stimolare il coinvolgimento e l’attenzione di tutti. L’insegnante deve trovare il giusto equilibrio tra l’essere una guida e un punto di riferimento per i suoi alunni e il lasciare loro lo spazio e l’indipendenza necessari per sviluppare le loro idee in modo originale.

 

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Fonte: https://www.direfareinsegnare.education/

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