I vecchi problemi sono ancora tutti lì, insormontabili, che rischiano di fermare ancora una volta la ripartenza delle scuole superiori, prevista per il 7 gennaio: nulla o poco è cambiato, infatti, rispetto a quando gli istituti furono costretti a chiudere le lezioni in presenza. Era l’inizio di novembre. Ed ora? Mancano tre settimane alla ripartenza, quando gli istituti secondari dovranno far rientrare almeno il 75% degli studenti, e non si sa ancora come faranno a garantire il ritorno in sicurezza.
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«È chiaro che vogliamo tutti rientrare a scuola – sottolinea Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi – ma auspichiamo che avvenga in completa sicurezza. Servono certezze sul servizio di trasporto pubblico, su cui si stanno svolgendo i tavoli con i prefetti: va potenziato perché utilizzato da buona parte degli studenti delle superiori.
Avevamo chiesto di attivare screening con i tamponi su studenti e docenti ma non ne sappiamo nulla ancora. Insomma, il rischio oggi è di tornare a lezione solo per pochi giorni, per poi tornare tutti da remoto perché il rientro non è stato ben organizzato»… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere il più ampio articolo pubblicato il 17 dicembre 2020, cliccando su ilmessaggero.it (fonte notizia)
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