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Fine anno e scuola: perché ancora cattedre vuote?

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Fine anno e scuola: perché ancora cattedre vuote?

A pochi giorni dalle vacanze natalizie sono ancora molte le cattedre vuote nelle scuole italiane a causa di ritardi nelle nomine dei supplenti. A risentirne, come sappiamo è soprattutto il Nord e il sostegno. Un dato indicativo in tal senso è fornito dall’UST Lombardia, dove su 6143 posti di sostegno da coprire a tempo indeterminato, ne sono stati coperti solo 43.
A Firenze fino a pochi giorni fa mancavano ancora 100 docenti all’infanzia (di cui 83 per il sostegno), 111 alla primaria (di cui 70 di sostegno), 86 alle medie (di cui 28 di sostegno) e 151 alle superiori (di cui 25 di sostegno).

Quali sono i motivi del ritardo?
Non è il primo anno in cui la scuola italiana risente della mancanza di docenti, ma quest’anno sicuramente il covid ci ha messo del suo per peggiorare la situazione. Essendo che la maggior parte delle cattedre manca al nord, che è anche il luogo in cui la situazione coronavirus era più grave fino allo scorso mese (Piemonte e Lombardia erano in zona rossa), molti docenti si sono scoraggiati e hanno preferito non accettare l’incarico.

Altra motivazione si può ricercare sicuramente nella partenza del concorso straordinario e delle prove di accesso al V ciclo del Tfa sostegno (poi bloccati entrambi dal Dpcm). Molti docenti, dopo anni di precariato, hanno preferito rinunciare ad un altro anno di supplenza e a richiedere il part time o addirittura prendersi un anno di pausa per potersi dedicare allo studio. Una scelta condivisibile, dato che chi supera il concorso straordinario può avere finalmente una stabilità e il tfa sostegno permette di avere una specializzazione molto richiesta.

Terza motivazione del ritardo, secondo molti dirigenti e sindacati, è da attribuire al meccanismo delle Gps: se da un lato avrebbe snellito le procedure per il conferimento delle supplenze, dall’altro lato ci sono stati tanti problemi e ritardi che hanno condizionato pesantemente alcuni territori.

E per il prossimo anno non si prevede un miglioramento della situazione: da una stima del Sole 24 Ore infatti saranno circa 94mila le cattedre da assegnare per settembre 2021. Il numero maggiore si avrà nelle Regioni del Nord Italia, con la Lombardia che presenterà più vuoti, ovvero 20,783 posti (il 22% del totale).

I numeri della Cisl Scuola evidenziano i 66.334 posti rimasti vacanti lo scorso settembre ai 27.592 insegnanti che hanno fatto domande di pensionamento e che portano il totale a 94mila.

 

 

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