A gennaio gli studenti delle superiori torneranno a scuola in presenza. A dirlo è stato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo.
Nel corso di un’intervista di oggi a La Stampa, il coordinatore del Cts non ammette scuse nel caso in cui a gennaio non si dovesse tornare a fare lezione in presenza: “Se non riusciamo a riportare tutti gli studenti in classe nemmeno a gennaio, vorrà dire che avremo fallito tutti, politici e tecnici. Avremo fallito come Paese”.
“Con l’autonomia degli istituti sull’organizzazione della didattica in presenza in base ai risultati dei test, si riapra dal 17 gennaio con tampone obbligatorio faringeo gratuito per tutti gli studenti e il personale nella settimana precedente”, commenta il presidente di Anief, Marcello Pacifico, “nella consapevolezza che risulterà necessario, nonostante gli appelli e i divieti, monitorare il rispetto delle regole del distanziamento durante le festività. Se non le scuole, potrebbero essere le case degli italiani piuttosto che gli impianti sciistici il luogo di nuova diffusione del virus. E la riapertura deve avvenire in piena sicurezza”.
Secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, è possibile riaprire in sicurezza: “la comprensione del problema, del fatto che non possiamo continuare a nasconderci dietro la didattica a distanza: è uno strumento eccezionale di insegnamento, ma non può sostituire per mesi e mesi la presenza scolastica”… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere il più ampio articolo pubblicato il 13 dicembre 2020, cliccando su quotidianpost.it (fonte notizia)