Restiamo colpiti dalla ennesima dichiarazione della Ministra Azzolina attraverso i social, sulla necessità di munire la scuola Italiana di una piattaforma unica per la DAD. Ecco le sue parole:
Sono stati necessari spreco di fondi e mesi, per arrivare alla conclusione, tramite “qualche gruppo di esperti”, che è meglio dotare le scuole di una piattaforma unica e condivisa per la DAD, soluzione proposta ed anticipata da noi, in questo articolo di marzo scorso, nel quale veniva precisato in merito alle piattaforme, che era più logico progettare e realizzare una piattaforma centralizzata comune e condivisa tra tutte le istituzioni scolastiche, come avviene per PON, SOFIA, INDIRE, INVALSI che sicuramente presentava costi più bassi e risultava essere uno strumento comune a tutti, da curvare poi nel rispetto dell’autonomia e libertà di insegnamento e garantendo così le stesse possibilità e opportunità a docenti e studenti. Inoltre, poteva essere anche l’occasione finalmente di uniformare e definire anche l’uso del registro elettronico, implementandolo all’interno della piattaforma, centralizzando tutto e non lasciando le scuole in balia delle Software House.
Ricordiamo che Il decreto #Curaitalia che fu approvato dal consiglio dei ministri stanziava 85 milioni per l’innovazione digitale a supporto della didattica a distanza, per garantire piattaforme e strumenti alle scuole e agli studenti, nonché per la formazione per i docenti.
Con l’introduzione e l’obbligo della DDI, quest’anno tutte le scuole hanno investito tempo e denaro nella formazione e aggiornamento del corpo docente e nella scelta della piattaforma. In linea di massima la tendenza è stata quella di riproporre quella usata durante il lockdown, e molti dei piani formativi predisposti a settembre sono andati nella direzione di approfondire meglio la conoscenza di quell’ambiente. (GSuite, seguita da Microsoft Teams e poi dal Registro Elettronico)
Per l’ennesima volta abbiamo scherzato resettiamo tutto e ripartiamo da capo.
Ricordiamo alla ministra che va anche risolto il problema delle connessioni internet, ormai è chiaro a tutti che la rete italiana non riesce a sopportare tale carico se non per quei fortunati che sono stati raggiunti dalla fibra.