fbpx

Didattica a distanza: Piattaforma Unica, il MIUR arriva alla soluzione di PSN dopo aver sprecato fondi

653

clil + certificazione linguisticaRestiamo colpiti dalla ennesima dichiarazione della Ministra Azzolina attraverso i social, sulla necessità di munire la scuola Italiana di una piattaforma unica per la DAD. Ecco le sue parole:

“Continua il lavoro del Ministero dell’Istruzione per consegnare alle scuole, per il prossimo anno scolastico, una piattaforma digitale unica, integrata con tutti i servizi e le funzionalità utili per le scuole, compresi gli strumenti per la didattica digitale.
Lavoriamo alla scuola del futuro. Costruiamo oggi gli strumenti che saranno utili domani. Abbiamo il dovere di farlo. Ce lo ha insegnato questa emergenza che ha imposto una accelerazione sul digitale.
Dobbiamo cogliere questa sfida e farne una leva per guardare a una scuola più innovativa, proiettata al futuro, con gli studenti e le studentesse sempre più al centro.”

Sono stati necessari spreco di fondi e mesi, per arrivare alla conclusione, tramite “qualche gruppo di esperti”, che è meglio dotare le scuole di una piattaforma unica e condivisa per la DAD, soluzione proposta ed anticipata da noi, in questo articolo di marzo scorso,  nel quale veniva precisato in merito alle piattaforme, che era  più logico progettare e realizzare una piattaforma centralizzata comune e condivisa tra tutte le istituzioni scolastiche, come avviene per PON, SOFIA, INDIREINVALSI che sicuramente presentava costi più bassi e risultava essere uno strumento comune a tutti, da curvare poi nel rispetto dell’autonomia e libertà di insegnamento e garantendo così le stesse possibilità e opportunità a docenti e studenti. Inoltre, poteva essere anche l’occasione finalmente di uniformare e definire anche l’uso del registro elettronico, implementandolo all’interno della piattaforma, centralizzando tutto e non lasciando le scuole in balia delle Software House.  24 cfu

Ricordiamo che Il decreto #Curaitalia che fu approvato dal consiglio dei ministri stanziava 85 milioni  per l’innovazione digitale a supporto della didattica a distanza, per garantire piattaforme e strumenti alle scuole e agli studenti, nonché per la formazione per i docenti.

Con l’introduzione e l’obbligo della DDI, quest’anno tutte le scuole hanno investito tempo e denaro  nella formazione  e aggiornamento del corpo docente e nella scelta della piattaforma. In linea di massima la tendenza è stata quella di riproporre quella usata durante il lockdown, e molti dei piani formativi predisposti a settembre  sono andati nella direzione di approfondire meglio la conoscenza di quell’ambiente. (GSuite, seguita da Microsoft Teams e poi dal Registro Elettronico)

Per l’ennesima volta abbiamo scherzato resettiamo tutto e ripartiamo da capo.

Ricordiamo alla ministra che va anche risolto il problema delle connessioni internet, ormai è chiaro a tutti che la rete italiana non riesce a sopportare tale carico se non per quei fortunati che sono stati raggiunti dalla fibra.

università telematica

In questo articolo