Il Ministero dell’Istruzione chiarisce alcuni punti relativi al nuovo Dpcm, specie sull’organizzazione didattica e organico covid
Il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole una nota con le modalità di applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato lo scorso 3 dicembre. I temi su cui si sofferma sono il lavoro del personale Ata, gli orari delle attività didattiche e l’organico covid, su cui il capo dipartimento Max Bruschi vuole chiarire alcuni aspetti.
Dal 7 gennaio 2021, la nota ricorda, le istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione collocate nelle cosiddette zone gialle e arancioni organizzeranno la presenza a scuola del 75 per cento degli studenti, garantendo comunque le attività di laboratorio e di inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali, per i quali faccio riferimento alle indicazioni previste nelle precedenti note.
Il Ministero ricorda che in vista della riapertura in queste zone, occorre modulare il piano di lavoro del personale ATA, gli orari delle attività didattiche per docenti e studenti, nonché degli uffici amministrativi, tenendo conto della frequenza a scuola del 75 per cento della popolazione scolastica.
Una precisazione: il predetto limite può essere variamente modulato (anche per classi, classi parallele, indirizzi), in considerazione delle esigenze delle istituzioni scolastiche finalizzate a garantire un ottimale svolgimento del servizio e con riferimento alle necessità di garantire le condizioni di sicurezza, fermo restando quanto disciplinato Decreto del Ministro dell’istruzione 26 giugno 2020, n. 39, recante “Adozione del Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021” e il “Decreto del Ministro dell’istruzione 7 agosto 2020, n. 89, recante “Adozione delle Linee guida sulla Didattica digitale integrata”.
Organico covid
Bruschi, come accennato, si sofferma sull’organico covid, ovvero l’organico aggiuntivo previsto dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus nelle scuole.
Come più volte specificato, scrive il Ministero, non si tratta di un peraltro inesistente “organico di potenziamento”, ma di risorse di personale destinate, per quanto riguarda i docenti, a garantire una migliore gestione dei gruppi classe, al fine di ottimizzarne la numerosità e, per quanto riguarda il personale ATA, volta ad attuare le attività necessarie alla garanzia del diritto allo studio nonché alla sicurezza e all’igiene degli ambienti. Il continuo mutamento della situazione ha richiesto alla dirigenza scolastica di operare con la necessaria flessibilità. Tuttavia, al predetto personale docente, va garantito un orario di servizio il più possibile stabile nonché, al pari dell’organico dell’autonomia, l’assegnazione prioritaria alle classi su orario curricolare.
Una particolare segnalazione, in tal senso, riguarda la scuola dell’infanzia e primaria, ove è necessario, per quanto possibile, assicurare alle classi sull’orario curricolare docenti perlomeno iscritti al corso di laurea di Scienze della formazione primaria.
LA NOTA DEL MINISTERO QUI
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