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Allerta meteo: il docente può lavorare in Dad?

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In caso di allerta meteo il docente non lavora o può fare didattica a distanza?
E’ una domanda che molti insegnanti si stanno ponendo in questo periodo, dove oltre alla situazione critica legata all’emergenza covid, l’Italia sta vivendo anche non pochi disagi prodotti dal maltempo che si sta abbattendo in molte regioni. E’ di oggi l’allerta rossa per la provincia autonoma di Bolzano e parte della Campania, dove i sindaci di Napoli e Salerno hanno deciso per la chiusura delle scuole. E proprio in Campania è scattata la polemica, dato che alcuni presidi avevano chiesto ai docenti di attivare la dad in caso di chiusura dei plessi per le condizioni meteo.
Da qui la domanda del nostro titolo, alla quale oggi sia il sito Orizzontescuola che diversi sindacalisti hanno provato a dare delle risposte.

Già a novembre, i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda erano intervenuti sulla questione, affermando che se la scuola è chiusa per allerta meteo allora i docenti non sono tenuti neppure a fare lezione da casa, relegando la Dad ad un servizio legato solo alla situazione covid.

Maddalena Gissi, segretaria nazionale Cisl Scuola, puntualizza a tal proposito come negli ultimi tempi molti hanno scambiato la Dad per una richiesta personale quando si è impossibilitati ad andare a scuola: “Abbiamo da sempre parlato di Dad per via del covid, quindi, in caso di allerta meteo, a livello normativo, non è prevista una soluzione del genere. Poi è chiaro che le singole istituzioni scolastiche in virtù dell’autonomia, possono deliberare senz’altro di ricorrere alla didattica a distanza, ma si tratta di una singola iniziativa. Se si vuole procedere in tale direzione, la questione va normata. Quello che mi preme sottolineare – continua la sindacalista – è però come sembri quasi che negli ultimi tempi la scuola stia diventando un servizio a domanda individuale. Riceviamo molte segnalazioni di genitori che vorrebbero chiedere la Dad per motivi personali, mentre invece la didattica digitale integrata, è stata sottoscritta dalle organizzazioni sindacali con un preciso scopo: quello di prevenire il contagio a scuola, come intervento per migliorare la sicurezza in questo periodo di pandemia”.

Il Presidente della Disal Ezio Delfino invece afferma che allo stato attuale ciò non sarebbe corretto, ma si dice favorevole in futuro con interventi legislativi ad hoc: “Per quanto riguarda l’oggi, penso che la didattica digitale vada usata solo sulla base degli attuali Dpcm, e per quanto concerne le cause di forza maggiore, in esso non se ne parla. In futuro però a mio avviso se ne può discutere, dato che la Dad può essere d’aiuto per garantire in sicurezza le lezioni in caso di fenomeni catastrofici come alluvioni, terremoti e altro. E’ comunque certo che tutto quello che sarà deciso dovrà essere regolamentato. Le scuole hanno autonomia gestionale, in teoria potrebbero già farla, ma qui hanno ragione i sindacati tutto questo va normato all’interno di un contratto specifico”.

Una vicenda che sembra destare maggiore attenzione di giorno in giorno, dato anche che la situazione di maltempo dovrebbe stando alla previsioni perdurare ancora fino a Natale. Quindi molte scuole potrebbero chiudere nuovamente. Insomma, tra covid e continue allerte meteo, la sensazione è che di scuola in presenza, almeno alle medie e alle superiori, quest’anno se ne farà poca. Intanto il web si divide, con docenti che si dicono contrari e altri che sono favorevoli: “Senza l’attivazione della Dad, in passato se la scuola è chiusa non si sarebbe posta la questione, non avremmo lavorato! – sostengono i contrari – Non è giusto prendere servizio senza una normativa specifica per situazioni diverse dal covid. Il rischio è che si faccia diventare consueta una situazione di emergenza. La scuola deve essere in presenza, se c’è allerta meteo i ragazzi non fanno lezione”.

Alcuni docenti invece si dicono favorevoli: “Non avrei alcun problema a lavorare in dad in caso di allerta meteo – afferma un’insegnante – Anzi, quando c’è una situazione di pericolo meglio restare a casa. Il clima è cambiato e ormai non è più sicuro fare lezione in molti plessi scolastici quando piove forte, dato lo stato in cui versano. Sarebbe un modo per rimanere al sicuro tutti e non far perdere giorni di lezione”. La vicenda si sta allargando e sembra che approderà presto all’attenzione anche della ministra Azzolina.

 

 

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