Sono 196 i miliardi che, secondo l’ultima bozza di Recovery Plan, il governo metterà per le sei macro-aree del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
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Il capitolo Istruzione e ricerca può contare su 19,2 miliardi…
Cosa è previsto per l’Istruzione
Ecco cosa si legge nella bozza di Recovery Plan
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Il governo promette una riforma dei concorsi per le assunzioni di docenti e presidi nelle scuole, integrando le procedure di selezione con periodi di formazione e di prova.
La missione “Istruzione e ricerca” si pone un insieme di obiettivi ambiziosi ma necessari per aggredire il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del nostro paese e la sua capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali: migliorare i percorsi scolastici e universitari degli studenti; rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni…
Tali riforme si possono articolare nelle seguenti linee guida fondamentali:
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– Riforma del sistema di selezione del personale scolastico che, attraverso un intervento normativo, modifichi le attuali procedure concorsuali per integrarle con periodi di formazione e di prova ai fini dell’assunzione del personale scolastico (docenti e dirigenti).
– Introduzione di moduli di formazione continua di dirigenti, docenti e personale ATA (life-long learning), con sistema di crediti e obbligatorietà della frequenza.
– Potenziamento dell’offerta formativa, in particolare in discipline abilitanti 4.0, e correlate alla vocazione produttiva del territorio di riferimento. Ammodernamento tecnologico e della dimensione strutturale degli istituti tecnici superiori, anche attraverso l’istituzione di forme di collaborazione congiunta (es. laboratori) pubblico-privati.
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– Introduzione di moduli di orientamento nelle scuole secondarie di secondo grado, con l’individuazione delle modalità di offerta e dei contenuti di concerto con insegnanti e docenti universitari, insieme con l’attivazione di una piattaforma informatica facilmente accessibile dagli studenti di scuole superiori e istituti professionali.
– Innovazione dell’istruzione universitaria attraverso una maggiore incidenza dei crediti formativi in materia digitale e ambientale, istituzione di nuovi dottorati di ricerca negli stessi ambiti e su programmi specifici per il mondo produttivo, che collaborerebbe alla loro definizione e finanziamento… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere il più ampio articolo pubblicato il 7 dicembre 2020, cliccando su orizzontescuola.it (fonte notizia)