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Valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria e procedura selettiva ex-LSU: i pareri del CSPI espressi il 2 dicembre

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Nell’adunanza plenaria svoltasi mercoledì 2 dicembre, in modalità telematica nel rispetto delle misure governative concernenti l’emergenza sanitaria, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso, con due votazioni unanimi, i propri pareri su:

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Rivolti a docenti che intendono aggiornarsi e arricchire le proprie competenze.
  • schema di «decreto del Ministro dell’Istruzione, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione e dell’economia e delle finanze da adottare ai sensi dell’art. 58, comma 5-sexies, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98» (procedura selettiva ex-LSU)
  • schema di «ordinanza del Ministro recante “Valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria”, ai sensi dell’articolo 1, comma 2-bis, decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22»

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Per quanto riguarda il primo parere, il CSPI

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  • valuta come misura positiva, e soprattutto utile per portare a compimento quell’operazione di  miglioramento della qualità del servizio scolastico intrapresa dal decreto-legge 126/2019, il completamento delle procedure selettive della seconda fase assunzionale del personale “ex LSU e Appalti storici“;
  • rileva che si tratta di “una procedura che contribuisce in via definitiva  alla  ricomposizione del lavoro che si svolge presso le istituzioni scolastiche in un’unica regolamentazione contrattuale con l’inserimento di questi lavoratori come facenti parte a tutti gli effetti della comunità educante“;
  • avanza alcune osservazioni e richieste, anche “al fine di offrire ulteriori possibilità a coloro che, all’esito di questa seconda fase assunzionale, potrebbero risultare ancora non internalizzati“.

Per quanto riguarda il parere sulle “nuove modalità di valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria attraverso giudizi descrittivi, riferiti a differenti livelli di apprendimento per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo” (nuove modalità introdotte dalla legge 41/2020, come modificata dalla legge 126/2020) il CSPI, in un’ampia e articolata premessa:

  • valuta positivamente “il ripristino della valutazione degli apprendimenti attraverso un giudizio descrittivo e auspica che tale innovazione costituisca non il punto di arrivo ma un punto di partenza per riavviare un dibattito culturale e pedagogico finalizzato al rinnovamento di questo segmento fondamentale di tutto il percorso scolastico“;
  • riconosce “allo schema di Ordinanza e alle specifiche Linee Guida un’importante funzione propulsiva che, collocandosi in un solco di avanzata ricerca pedagogica e docimologica,  consente di attribuire alla valutazione nella scuola primaria quelle funzioni educative, formative e autovalutative dichiarate dall’art. 1 del decreto legislativo 62/2017 che finora non hanno potuto trovare completa applicazione“. Da queste norme, infatti, secondo il CSPI “emerge un modello di valutazione completamente rinnovato rispetto a quello tradizionale, non più incentrato unicamente sull’aspetto selettivo della valutazione del rendimento scolastico dell’alunno ma connesso a una molteplicità di funzioni che accompagnano l’intero processo di insegnamento/apprendimento, evidenziano i punti di forza e di debolezza del percorso e consentono di rimodulare le strategie didattiche finalizzate al miglioramento e al successo formativo“.
  • ritiene che “il significato che questo passaggio assume va ben oltre la mera sostituzione dei voti e riporta la scuola e i docenti a considerare la valutazione un’operazione complessa – che necessita di una chiara definizione degli obiettivi di apprendimento, dei contenuti e degli approcci metodologici oltre che dei criteri e delle modalità – collegandola alla progettazione didattica in un processo unitario che il voto ha finora schiacciato in una pseudo oggettività e trasparenza che di fatto non esistono“;
  • ritiene, inoltre, che “l’innovazione prevista per la scuola primaria possa contribuire ad avviare  una  fase di riflessione sulla valutazione degli apprendimenti nel sistema scolastico italiano e a prevedere nell’immediato per la scuola secondaria di primo grado il superamento della valutazione attraverso voti espressi in decimi, in coerenza con le finalità del decreto legislativo 62/2017 e con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo, che restano riferimento imprescindibile per la definizione dei livelli di apprendimento e sottendono un’idea di continuità del percorso scolastico di cui anche la valutazione è ovviamente parte integrante… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere la più ampia news pubblicata il 3 dicembre 2020, cliccando su  cislscuola.it (fonte notizia)
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