Una sonora bocciatura del contratto sulla Didattica Digitale Integrata che legittima ulteriormente la decisione di non sottoscriverlo. È quanto emerge dal sondaggio promosso e condotto dalla Gilda degli Insegnanti nella settimana tra il 13 e il 20 novembre e al quale hanno partecipato 5.269 docenti rispondendo online alle 13 domande poste dal sindacato.
L’81% dei partecipanti condivide la decisione della Gilda di non sottoscrivere il CCNI sulla Didattica Digitale Integrata: il 66,2% si dichiara molto favorevole alla posizione assunta dal sindacato e il 14,8 leggermente favorevole. Il 15,3% si definisce perplesso, il restante 3,7% è contrario.
Alla domanda “Siete d’accordo con l’affermazione la didattica a distanza non è scuola”?, il 63,4% risponde sì (42,6% molto, 20,8% leggermente), il 19,6% esprime perplessità e il 17% non è d’accordo.
Entrando nel merito di quanto disposto dal contratto, l’83,2% degli insegnanti difende il diritto alla disconnessione sancito dal CCNL, opponendosi alla reperibilità oltre la fascia oraria stabilita dalla contrattazione di istituto richiesta fin troppo spesso dai dirigenti scolastici.
Sempre restando in tema di orario, l’80,3% si dichiara contrario all’obbligo di recuperare gratuitamente i minuti di lezione non effettuati durante l’emergenza e con la Didattica a Distanza, il 15,1% perplesso, il 4,6% favorevole (2,5% leggermente e 2,1% molto).
Per quanto concerne la formazione mirata alla Didattica a Distanza, il 67,1% è contrario a che si svolga fuori dall’orario di servizio senza essere retribuita, il 18,6% perplesso, il 14,3% favorevole (7,3 leggermente, 7 molto favorevole)… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere la più ampia news pubblicata il 24 novembre 2020, cliccando su gildains.it (fonte notizia)