“Dal 7 gennaio il 75% degli studenti delle superiori avranno garantita la didattica in presenza”: lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa, in diretta tv, sul nuovo Dpcm che avrà effetto dal 4 dicembre al 15 gennaio prossimo.
Rispondendo ad una giornalista, il premier ha sottolineato: “Dobbiamo continuare a lavorare per garantire condizioni di massima sicurezza ai nostri ragazzi. Abbiamo lavorato molto e crediamo di avere garantito tutte le condizioni per un rientro in sicurezza”.
Tavoli territoriali
Conte ha quindi aggiunto: “Quello che preoccupa è ciò che è attorno alla scuola. I ragazzi quando escono si fermano, vanno assieme. Per quanto abbiamo deciso di lavorare a livello territoriale: ci saranno dei tavoli che opereranno all’interno delle Prefetture”, con tutte le parti coinvolte, quindi “con autorità territoriali, i sindaci, rappresentanti dei trasporti, dirigenti scolastici”.
A questi organismi spetterà valutare se e come scaglionare gli orari di entrata e uscita dagli istituti, per evitare pericolosi assembramenti: “starà a loro – ha detto ancora il premier – trovare delle formule graduando orari di ingresso e di uscita dei ragazzi coordinando tutto questo con il sistema dei trasporti. Tutto questo per garantire che a gennaio i nostri ragazzi tornino a scuola in sicurezza e non si torni più alla DaD da casa”, ha tenuto a dire Conte.
Specificatamente sugli orari, il premier ha detto: “Noi non vogliamo escludere nessuna opzione di flessibilità. I turni pomeridiani? Ben vengano ma non possiamo governare da Roma la situazione degli orari di ingresso e di uscita dei vari plessi e integrare questi dati con quelli del trasporto locale. Noi siamo a supporto ma alcune scelte richiedono modulazioni territoriali”, ha concluso il presidente del Consiglio… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere il più ampio articolo pubblicato il 3 dicembre 2020, cliccando su tecnicadellascuola.it (fonte notizia)