Conte ha una nuova data per rientro superiori: il 14 Dicembre.
C’è una nuova data ipotizzata per il rientro in presenza delle scuole superiori: il 14 Dicembre, appena una settimana prima del Natale. Ne ha parlato il premier Conte nel corso delle riunione di maggioranza alla quale hanno partecipato anche il ministro della salute Roberto Speranza e il ministro dei rapporti con il parlamento Federico D’Incà.
Il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto un parere anche ai capi delegazione al governo sulla possibilità di un ritorno simbolico in classe per una settimana per poi richiudere tutto e, presumibilmente, riaprire dopo l’Epifania giovedì 7 gennaio.
L’ipotesi ha però sollevato molte perplessità tra i presenti (ad eccezione di Italia Viva) considerata la vicinanza delle feste. In pratica, togliendo il sabato e la domenica, si farebbe lezione soltanto per sette giorni. In ogni caso Conte ha precisato che la decisione andrebbe prima sottoposta al Cts.
Proprio il presidente del Cts, Agostino Miozzo, si è espresso più volte negli ultimi giorni a favore di un ritorno a scuola, ma a condizione che siano garantiti i trasporti, la medicina territoriale, lo scaglionamento degli orari e tutti gli accorgimenti che non sono stati adottati negli ultimi nove mesi.
Perplessità anche da parte dei presidi: “Noi abbiamo sempre auspicato un ritorno pronto alla didattica in presenza, ma spero che sulle riaperture ci pensino bene e valutino con attenzione – ha affermato all’ANSA il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli – In più occasioni abbiamo ribadito che secondo noi devono sussistere certe condizioni per poter riaprire le scuole. L’eventuale apertura dal 14 dicembre potrebbe funzionare nei piccoli centri, dove il problema del trasporto incide in misura minore, ma resterebbero comunque alcune problematiche sanitarie”.
Nella riunione è emerso anche un primo orientamento sui prefetti che sarebbero chiamati a coordinare i livelli istituzionali, le autonomie scolastiche, le Asl e i trasporti per riaprire le scuole. Si è parlato di istituire «tavoli» per studiare soluzioni differenziate da zona a zona su orari di ingresso e presenze in classe.
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Fonte: https://ilmanifesto.it/