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Prova pratica on line Tfa Sostegno: in cosa consiste?

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Prova pratica on line Tfa Sostegno: in cosa consiste?

Sembrava un percorso che non avrebbe visto mai spuntare la luce, e invece finalmente sembrano essere giunte delle certezze per quanto riguarda le selezioni per l’accesso al V ciclo del Tfa sostegno per le otto Università che ancora non sono riuscite a completare l’iter.

Con il DPCM scorso infatti il Governo aveva previsto la sospensione dello svolgimento di tutte le prove concorsuali. Oltre al concorso straordinario erano state sospese quindi anche le prove scritte del Tfa sostegno nelle università che ancora non le avevano espletate: Enna, Firenze, Foggia, Messina, Napoli, Reggio Calabria, Roma e Salerno.

Una sospensione che aveva gettato nello sconforto molti docenti che aspettavano da più di un anno di poter accedere al corso di specializzazione, già rinviato a causa del covid la scorsa primavera (le selezioni dovevano svolgersi ad aprile) e che hanno visto adesso un ulteriore rinvio. Il rischio concreto è che non si arrivi a completare il corso entro il 16 Luglio. I tempi stringono e la preoccupazione cresce, a tal punto che il sindacato Anief ha deciso di battersi per l’accesso diretto al Tfa sostegno a tutti, vista anche la continua carenza di docenti specializzati.

Per risolvere la questione la scorsa settimana il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, ha affermato che avrebbe firmato un decreto che convertirà prova scritta in presenza in una prova pratica on line. E il Ministro è stato parola: venerdì sera è arrivata l’ufficialità, con il Ministero che ha dato il via libera agli atenei per organizzare una prova in modalità a distanza.

La nota ha come oggetto “Prove di accesso a distanza ai percorsi di specializzazione sul sostegno V ciclo 2019/2020″ e in essa vi è scritto: “Com’è noto, il d.p.c.m. del 3 novembre 2020, all’art. 1 lett. z) ha previsto che è sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su
basi curriculari ovvero in modalità telematica.
A seguito delle nuove disposizioni, codeste università hanno quindi rappresentato l’impossibilità dello svolgimento della prova scritta per l’accesso al corso di specializzazione sul sostegno didattico 2019/2020 in considerazione del ritardo dell’attivazione del corso stesso.
La soluzione proposta, anche sulla base delle disposizioni governative, sarebbe quella di svolgere in modalità a distanza la suddetta prova secondo quanto previsto dall’art. 6, comma 2, lettera b) del D.M. 30 settembre 2011, che stabilisce che la prova può avvenire in forma scritta ovvero pratica.
In considerazione del protrarsi dello stato emergenziale da COVID-19, ed esclusivamente per l’attivazione del V ciclo sul sostegno 2019/2020, gli atenei potranno quindi organizzare la prova
pratica in questione secondo modalità a distanza, avendo l’accortezza di uniformare la procedura tra le varie sedi per evitare trattamenti differenziati tra i candidati”.

Dunque ciò che di importante emerge dalla nota è l’attivazione di una prova pratica da svolgere telematicamente e l’uniformità di queste stesse prove tra le varie università. 
Dopo questa comunicazione, le Università di Enna e Foggia hanno pubblicato un avviso in cui si avvertiva che sono state avviate le necessarie consultazioni tra le università interessate. Dei relativi esiti, non appena resi noti, gli stessi atenei avrebbero data immediata informazione.

Un chiaro segnale che il Ministero se ne sia “lavato le mani” dando il compito di decidere come strutturare le prove agli atenei stessi. Se così non fosse, il Ministero avrebbe dovuto dare indicazioni precise e uniformi e già le Università avrebbero dato comunicazione nei loro siti. Invece c’è adesso da aspettare che si mettano d’accordo tra di esse.

Gli aspiranti docenti di sostegno si chiedono dunque in cosa possa consistere questa prova pratica. Una risposta certa non c’è, ma possiamo fare delle previsioni:
visto che comunque la prova pratica on line è sostitutiva della prova scritta in presenza, c’è da immaginarsi che le domande potranno essere proposte comunque in modalità aperta. Potrebbero essere più specifici gli argomenti, in modo da evitare dei “copia e incolla” generali su domande troppo generiche relative ad autori o a normative scolastiche. C’è chi pensa che si tratterà di progettare sul momento delle unità didattiche di apprendimento, ovvero un complesso di attività, molto spesso transdisciplinari, unite da una tematica comune.
Un’altra ipotesi che circola è quella di realizzare un’unità didattica di apprendimento tramite una presentazione in powerpoint, che poi andrebbe esposta oralmente alla commissione, in modo da unire sia scritto che orale in un unico momento e far risparmiare tempo nella procedura.
Al momento sono tutte ipotesi, ai candidati non resta che continuare a studiare come se dovesse svolgersi normalmente la prova scritta, in attesa di nuove disposizioni.

 

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