Tutti ricorderanno la protesta operata da alcuni insegnanti Diplomati magistrali, seguiti a ruota dal Presidente ANLI Alessandra Gammino, i quali iniziarono lo sciopero della fame quasi 3 mesi fa. Il gesto voleva essere un modo incisivo per far sentire la propria voce a seguito di ingiustizie perpetrate negli anni ai danni proprio di questi precari della scuola.
In realtà però, a parte il supporto e la solidarietà di volti noti del mondo della politica e della televisione, la protesta non suscitò alcun interesse da parte del Ministero dell’Istruzione.
In occasione inoltre proprio dello sciopero della fame, l’associazione ANLI, sempre nella persona di Alessandra Gammino, aveva inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo un incontro urgente.
La risposta dopo 3 mesi
Nei giorni scorsi, a distanza di quasi 3 mesi, è giunta la risposta.
Il contenuto non aggiunge niente di nuovo rispetto alla situazione già nota ai DM. Vengono infatti citate le due note adunanze plenarie (l’una a conferma dell’altra) con cui era stato negato il titolo ai Diplomati Magistrali di entrare in ruolo per il tramite delle Gae, a cui non è concesso accedere.
Viene inoltre ribadita l’unica strada con cui gli stessi possono aspirare ad un contratto a tempo indeterminato nella scuola dell’infanzia e primaria: la procedura concorsuale.
Il commento di Anli
A rendere nota la ricezione della risposta è Alessandra Gammino tramite il proprio profilo Facebook, le cui parole di commento denotano delusione ma anche la stessa caparbietà con cui Anli, da lei rappresentata, si è sempre battuta:
“in sintesi, tutti se ne lavano le mani e la palla torna al Miur. Una situazione imbarazzante e di basso livello che spiazza me, i precari della scuola e milioni di lavoratori. Leggere per credere!
Ma noi di Anli andiamo avanti, con coraggio!”.
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