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Prove suppletive concorsi scuola: arriva l’ok dal Tar

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Prove suppletive concorsi scuola: arriva l’ok dal Tar.

“Si alle prove suppletive per chi non ha potuto sostenere le prove concorsuali a causa del covid”: l’ok arriva direttamente da un Tar, quello del Lazio, e anche se la decisione riguarda solo un caso specifico, rischia di generare un effetto devastante sui prossimi futuri concorsi pubblici.

Si perché se è vero che per legge i concorsi pubblici hanno una data unica a livello nazionale e non possono essere fatti ripetere a chi si è assentato per problemi di salute, è anche vero che quello della pandemia è un’emergenza mondiale straordinaria e quindi si potrebbero fare delle eccezioni.

Ecco dunque che se il Tar del Lazio per un singolo caso ha dato ragione all’aspirante docente, ne consegue che si deve dare ragione anche gli altri e quindi tutti coloro i quali non hanno potuto sostenere la prova del concorso straordinario, devono avere una seconda possibilità poter effettuare la prova suppletiva.

Una decisione che smentisce fortemente la Azzolina, che nonostante le numerose critiche da parte degli insegnanti aveva ribadito il suo secco “no alle suppletive”.
Viene da chiedersi ora cosa succederà. Alla fine delle prove del concorso straordinario mancano solo 5 giornate, ma dopo vanno effettuate quelle del concorso ordinario. E c’è ancora chi deve sostenere la prova scritta del Tfa sostegno. La pandemia non è ancora finita e difficilmente il problema dei “positivi” che c’è stato per il concorso straordinario non si ripeterà per l’ordinario.

Ecco che quindi tutto lascia presuppore che il Ministero dovrà stipulare un terzo calendario, con le suppletive per entrambi i concorsi. La conseguenza è vedere i risultati e capire chi sono i vincitori forse troppo tardi. Insomma la decisione del tribunale amministrativo apre la strada a iniziative analoghe di chi si trova nella stessa situazione. Il Ministero, adesso, dovrà pensare ad una via di uscita..e dovrà farlo in fretta. Di tempo se n’é perso già troppo e il rischio di vivere un 2021 con cattedre vuote e docenti precari si fa sempre più concreto.

I sindacati, riguardo le prove suppletive concorsi scuola, per risolvere il problema chiedono l’accesso ai ruoli tramite lo scorrimento di una graduatoria con esame orale al termine del primo anno.
In particolare Anief, dopo questa ordinanza del Tar del Lazio, si dice pronta a portare avanti i ricorsi. “Allo stesso tempo però – afferma il Presidente Pacifico – ci chiediamo anche a cosa serva realizzare queste selezioni di docenti che da anni insegnano nelle nostre scuole e sono stati pure già abbondantemente valutati per le loro capacità”.

Secondo il sindacalista autonomo, “visto che i candidati del concorso straordinario devono andare a finire, alla fine di questo concorso, in delle graduatorie che sostituiscono le Graduatorie ad esaurimento, allora che vadano in queste graduatorie per titoli”.

Pacifico sostiene, quindi, che va eliminato il concetto della selezione, anche perché parliamo di personale che lavora da anni nello Stato ed ha già ampiamente dimostrato le sue competenze e capacità d’insegnamento: “il concorso va tramutato in una procedura per soli titoli, anche avvalendosi dei risultati di queste prove che devono essere garantite a tutti. Su questo stiamo lavorando con un emendamento in Parlamento alla Legge di Bilancio 2021: speriamo che la politica ci dia ascolto, tenendo conto che nel frattempo continueranno ad andare avanti i ricorsi di Anief in tribunale per fare ammettere tutti gli aspiranti a queste prove selettive, come anche a quelle del Tfa sostegno”.

Da viale Trastevere nel frattempo annunciano che per quanto riguarda lo straordinario sarebbero restate valide le prove già effettuate da circa 35.000 candidati e che gli stessi dirigenti ministeriali avrebbe fornito istruzioni per la correzione degli elaborati consegnati. Oltre che nuovo calendario per lo svolgimento delle prove già previste dal 5 al 16 novembre. Prove nelle quali potrebbero ora essere inseriti gli esclusi che hanno presentato ricorso e a cui il Tar sta dando ragione.

 

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Fonte: https://www.scuolainforma.it/

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