“Scongiurare un lockdown nazionale con lockdown intermittenti e micro-lockdown nelle province e nei Comuni piu’ a rischio, senza sacrificare l’istruzione di bambini e ragazzi”.
Dopo la lettera inviata il 2 novembre al Governo e ai membri del Comitato Tecnico Scientifico da 16 tra i piu’ importanti medici e ricercatori italiani, gli esperti intervengono nuovamente “in vista delle nuove misure in discussione da parte del Governo che potrebbero includere nuove regioni tra le aree rosse”…
Gli esperti hanno sottolineato nuovamente l’importanza di mantenere aperte le scuole: “La risposta alla crescita dei contagi non puo’ essere la chiusura delle scuole, che (come tutti i dati regionali confermano) non rappresentano significativi hotspot dei contagi.
In uno studio nazionale effettuato durante il primo lockdown su 2.064 adolescenti di eta’ compresa tra 11 e 19 anni abbiamo dimostrato che il 58,5% dichiarava una sensazione di tristezza che si associava a crisi di pianto (nel 31% dei casi) e ad agitazione (nel 48%) come conseguenza della chiusura delle scuole, con il 52,4% dei ragazzi che riferivano disturbi alimentari e il 44,3% che presentavano disturbi del sonno.
Inoltre, la chiusura della scuola in presenza determinerebbe un ulteriore aggravamento delle diseguaglianze, con un impatto sociale drammatico soprattutto per le famiglie con persone con disabilita’ e gravi malattie croniche.
Le conseguenze della chiusura della scuola sulla salute psicofisica di bambini e adolescenti sarebbero devastanti… – Per approfondire l’argomento, continua a leggere la più ampia news pubblicata il 13 novembre 2020, cliccando su ligurianotizie.it (fonte notizia)