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UIL. Dirigenti fragili: così non funziona. non ci può essere tutela a intermittenza.

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E’ il direttore generale regionale che dovrà assumere ogni iniziativa di tutela sanitaria per i dirigenti scolastici e valutare, caso per caso, gli ambiti di tutela, per rispondere alla propria responsabilità – così Pino Turi dopo il provvedimento del ministero sui dirigenti scolastici individuati come lavoratori fragili. L’interesse del dirigente scolastico alla prevenzione della propria salute è l’oggetto della tutela e non si può trasformare in un controllo formale-burocratico che ricade sul soggetto fragile.

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Il dirigente scolastico è un lavoratore a rischio sempre o solo quando lo decide l’amministrazione? – si domanda la responsabile dei Dipartimento dell’Area V della Uil Scuola, Rosa Cirillo.
Il principio del dirigente ‘né carne, né pesce’ viene utilizzato come una sorta di passepartout a disposizione dell’amministrazione, che decide unilateralmente.
Non si può pensare di avere per i dirigenti scolastici una procedura che li porta ad una salvaguardia per così dire ad intermittenza.
Quando un organo sanitario autorevole, come l’Inail o il medico competente dell’ufficio scolastico regionale, dichiarano la condizione di “lavoratore fragile”, non si possono mettere paletti o divieti, visto che la responsabilità organizzativa è in capo al dirigente scolastico stesso”. Questo è quanto si legge nella news pubblicata il 6 novembre 2020, cliccando su  uilscuola.it (fonte notizia)

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