Il nuovo Dpcm, con la didattica a distanza al 100% in tutte le scuole superiori e dalla seconda media nelle zone “rosse”, cambia le modalità di somministrazione. Lo dispone il ministero dell’Istruzione, con una nota pubblicata dal capo dipartimento Marco Bruschi. In linea generale, tra le diverse novità previste c’è quella di dare licenze ai dirigenti scolastici – tenuto conto delle esigenze emerse in seno agli organi collegiali, dei regolamenti d’istituto e delle peculiarità scolastiche – c’è una maggiore propensione a lasciare a casa il personale. Anche quello docente.
Lo stesso Marco Bruschi, del resto, cita la parte del Dpcm del 4 novembre che recita: “i datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell’emergenza”.
Personale Ata: arriva il lavoro agile
Pertanto, premesso che per il personale Ata si aprono prospettive reali di smart working, anche alternato, rispetto al Dpcm precedente c’è un riferimento diretto del capo dipartimento a mantenere a casa, laddove possibile, anche i docenti.
“Il dirigente scolastico – scrive Bruschi – ha il compito di assicurare la funzione dell’istituzione scolastica dal punto di vista tanto didattico, sentiti gli organi collegiali, quanto amministrativo. La varietà delle situazioni delle istituzioni scolastiche chiamate ad attivare la DDI in forma esclusiva suggerisce di evitare indicazioni tassative, ma di invitare a correlare le soluzioni organizzative, adottate dal DS sulla base dei propri poteri datoriali, intorno a questo principio”.
“Creare le migliori condizioni per fare DDI”
“Pertanto, sul personale docente, anche ai sensi dell’ipotesi di CCNI sulla DDI, la dirigenza scolastica, nel rispetto delle deliberazioni degli organi collegiali nell’ambito del Piano DDI, adotta, comunque, ogni disposizione organizzativa atta a creare le migliori condizioni per l’erogazione della didattica in DDI anche autorizzando l’attività non in presenza, ove possibile e ove la prestazione lavorativa sia comunque erogata”.
Laboratori aperti
Anche l’apertura per i laboratori in presenza, come già indicato nel Dpcm del 4 novembre, viene ribadita da Bruschi… – continua a leggere la più ampia news pubblicata il 5 novembre 2020, cliccando su tecnicadellascuola.it (fonte notizia)